In merito allo sciopero generale in programma venerdì 2 dicembre − che prevede un concentramento alle ore 10 in largo Lanfranco, di fronte alla Prefettura di Genova − le organizzazioni sindacali di base e conflittuali hanno spiegato le ragioni alla base della loro decisione.
“L’Italia − si legge nel comunicato a firma congiunta − è l’unico tra i Paesi dell’Ocse ove i salari sono più bassi di 30 anni fa, l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni di prima necessità e delle bollette di luce e gas, insieme all’esplodere della inflazione ormai sopra 1’11% (il 15% per le classi popolari), stanno portando milioni di persone sotto la soglia di povertà. È in tale contesto che gran parte dei sostegni sono andati alle grandi imprese anziché ai lavoratori, ai pensionati e ai disoccupati mentre si è registrato un clamoroso incremento della spesa militare. Infatti l’Italia è stata trascinata nel conflitto in Ucraina, divenendo un Paese belligerante”.
Cristiano Bianchi, segreteria Orsa Tpl Genova dichiara: “Per quanto riguarda il comparto del trasporto pubblico, abbiamo la necessità di reperire il prima possibile i fondi promessi dei quali ancora le aziende non hanno notizie. Faccio presente che il trasporto pubblico a causa della pandemia è rimasto in difficoltà e forte crisi di bilancio. Partecipiamo quindi allo sciopero anche per chiedere a gran voce la salvaguardia di tutti i lavoratori del tpl”.
Mauro Milani, Cub Genova spiega: “Con lo slogan “Giù le armi e su i salari” uniamo le rivendicazioni generali per migliorare le condizioni dei lavoratori, provando a invertire la rotta finora seguita dalla politica della concertazione. Non è concepibile che i soldi dei lavoratori vengano utilizzati per fomentare e mantenere una guerra nel cuore dell’Europa e non per migliorare trasporti, sanità, scuola, per la difesa del territorio e sostenere le famiglie dei lavoratori che cercano faticosamente di uscire da un periodo di profonda crisi dovuta anche alla pandemia”.
Piero Favetta, coordinamento genovese Si-Cobas: “Per noi l’appuntamento essenziale è venerdì 2 dicembre alle ore 8 presso il magazzino Brt di Coronata, invitiamo tutti a protesta contro la guerra e l’economia di guerra ed il clima antisindacale presente oggi all’interno dell’ambiente di lavoro”.
Franchina Sebastiano, Cobas scuola Genova: “Siamo in sintonia con le tematiche dello sciopero, saremo anche i piazza il 2 dicembre per protestare anche per l’ultimo accadimento contro il comparto scuola con il taglio delle istituzioni scolastiche, conseguenza grave per il servizio e posto di lavoro e classi”.
Maurizio Rimassa, Usb Genova e Liguria: “Venerdì 2 dicembre è una giornata di mobilitazione importante, la prima contro la guerra della piattaforma, con sciopero generale e contro le spese militari. Un aumento insostenibile del costo della vita, la politica e le scelte politiche in campo dal governo continuano verso un percorso fallimentare ormai preso dalle istituzioni in questi mesi”.
Lo sciopero è un’azione coordinata e condivisa per “Unire le Forze per Fermare il Paese” come primo passo per invertire la rotta.