Il peso della produzione Dop Igp in Liguria è contenuto: in totale i marchi liguri registrano un valore della produzione pari a 38 milioni di euro. Risultiamo la terz’ultima regione: dopo di noi solo Basilicata (16 milioni di euro) e Molise (6,2 milioni di euro).
È quanto emerge dal XX Rapporto Ismea-Qualivita 2022 – l’analisi dei valori economici e produttivi dei settori agroalimentare e vitivinicolo Dop Igp, presentato oggi a Roma.
L’analisi territoriale fornisce anche l’indicatore “Peso Dop Igp” che, per ogni regione, esprime l’incidenza del comparto Dop Igp sul totale del settore agroalimentare regionale: per alcune regioni la Dop economy risulta motore primario per tutto il sistema agroalimentare del territorio.
In Liguria la produzione dei marchi di eccellenza rappresenta il 3% del totale del settore agroalimentare, contro una media nazionale del 21%, trainata, in particolare dalle regioni del Nord-Est.
L’impatto economico della Dop economy torna a crescere in 18 regioni italiane e in 10 di queste registra una progressione a due cifre. Il sistema delle produzioni Dop Igp, al di là della concentrazione del valore nei grandi distretti, è capace di esprimere una ricaduta economica in tutte le province, dal Nord al Sud Italia.
Veneto, Emilia Romagna, Friuli e Trentino per la prima volta superano i 10 miliardi (10,6 miliardi di euro) arrivando a rappresentare il 55% del valore complessivo nazionale del settore Dop Igp, con una crescita del +19,1% che va ben oltre il recupero del calo del 2020. Veneto e Emilia-Romagna non solo si confermano le prime regioni in assoluto per valore, ma riportano una crescita rispettivamente del +28% e del +11% sul 2020.
Le regioni del Nord-Ovest con 3,8 miliardi di euro segnano un +10,8%, con il contributo principale di Lombardia (+7,2%) e Piemonte (+15,4%), mentre quelle del Centro raggiungono 1,7 miliardi di euro per un +15,5%, guidate dalla Toscana (+18,6%). Ma il dato più interessante riguarda l’area “Sud e Isole”, l’unica a crescere nel 2020 (+7,5%) e nel 2021 con 3,0 miliardi di euro segna un ulteriore +13,2% con valori sempre in ascesa per Campania, Puglia, Sicilia
e Sardegna.
Il rapporto Ismea ha poi individuato e analizzato 8 categorie Dop Igp, indicando per ognuna di esse il valore della produzione, l’export e i marchi territoriali di maggior rilievo: vino, formaggi, prodotti a base di carne, ortofrutticoli, aceti balsamici, oli di oliva, carni fresche, paste alimentari panetteria e pasticceria.
Per quanto riguarda la Liguria uno dei settori in cui il Dop Igp è più forte è quello degli oli di oliva: Riviera Ligure Dop, infatti, è tra le prime cinque filiere per valore (dopo Toscano Igp, Terra di Bari Dop, Val di Mazara Dop, Sicilia Igp).
La categoria degli oli di oliva in Italia conta 49 denominazioni e 23.147 operatori che generano un valore di 91 milioni di euro alla produzione (+27,9%), ma il peso del comparto Dop Igp sul settore dell’olio nazionale è ancora marginale. L’export vale 66 milioni di euro e interessa il 38% della produzione certificata Dop Igp. In Toscana (29 milioni euro), Puglia (22 milioni euro) e Sicilia (19 milioni euro) si concentra circa il 77% del valore totale della categoria degli oli certificati.
La Liguria compare anche nella categoria “Paste alimentari, panetteria e pasticceria” del report con la Focaccia di Recco col Formaggio Igp. I prodotti della panetteria e pasticceria raggiungono un valore alla produzione di 100 milioni di euro per un +22,3% su base annua: Piadina Romagnola Igp con 52 milioni di euro guida la categoria, ma è buona la crescita per la Focaccia di Recco col Formaggio Igp (+49%).