Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 26 ottobre – 1° novembre 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (180.517 vs 236.023) e dei decessi (536 vs 559).
In calo anche i casi attualmente positivi (441.425 vs 499.999), le persone in isolamento domiciliare (434.535 vs 492.661), i ricoveri con sintomi (6.658 vs 7.106); restano stabili le terapie intensive (232 vs 232).
«Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un calo dei nuovi casi settimanali (-23,5%): da 236 mila della settimana precedente scendono a quota 180 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 26 mila casi al giorno».
Contagi in calo anche in Liguria con una variazione dei nuovi casi pari al -25,6%.
Per quanto riguarda i vaccini la copertura vaccinale per le quarte dosi nella nostra regione è pari al 26,9% (media nazionale 23,6%).
Fondazione Gimbe comunica che venerdì 4 novembre il ministero della Salute ha reso disponibili sul repository ufficiale i dati giornalieri relativi al periodo 30 ottobre-3 novembre. “Un compromesso al ribasso, rispetto alle richieste pervenute dal mondo scientifico, che segna un passo indietro del tutto immotivato in termini di trasparenza: il flusso quotidiano dei dati dalle Regioni verso il ministero, infatti, così faticosamente garantito anche nei momenti più bui della pandemia, viene regolarmente mantenuto e pagato con il denaro dei contribuenti, che tuttavia vengono privati della possibilità di accedervi tempestivamente”.
«La pubblicazione dei dati a cadenza settimanale – dice Cartabellotta – rappresenta un ulteriore tassello della strategia oscurantista del Governo nella gestione della pandemia: dal reintegro anticipato dei sanitari non vaccinati al “ritiro” della circolare del Ministero della Salute (prot. 45253 del 03/11/2022-Dgpre_Dgpre) sul piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, al silenzio assordante sulla campagna vaccinale, in particolare sulla somministrazione dei richiami per i più fragili. Una strategia all’insegna della discontinuità politica che risulta in netto contrasto con le raccomandazioni delle autorità internazionali di sanità pubblica (Oms, Ecdc) che invitano tutti i Paesi a essere preparati e pronti a nuove ondate pandemiche».