«È trascorso ormai un anno da quando il personale dell’Istituto italiano di tecnologia è stato chiamato a eleggere i propri rappresentanti tra i dipendenti tecnici, impiegati e amministrativi. Nonostante le loro reiterate richieste di adozione di un ccnl di riferimento, unitamente all’instaurazione di corrette relazioni sindacali, niente è cambiato e da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione del personale».
Lo stato di agitazione del personale tecnico e amministrativo, circa 600 dipendenti su circa 2 mila complessivi, è stato affiancato da Flc Cgil e Usb che questa mattina hanno organizzato una conferenza stampa nel piazzale antistante la sede Cht degli Erzelli dell’Iit.
Durante la conferenza stampa, alla quale erano presenti Stefano Boero e Claudio Croci di Flc Cgil, Maurizio Rimassa di Usb e i rappresentanti dei dipendenti, sono stati resi noti i contenuti della vertenza e le principali richieste sindacali circa l’adozione di un contratto collettivo di lavoro “nel quale tutti gli aspetti che regolano il lavoro dei dipendenti Iit siano frutto di negoziazione basata sulle caratteristiche dell’ente”.
“La Fondazione − si legge nel comunicato − infatti è uno dei pochi istituti di ricerca italiani ed europei a non applicare un contratto collettivo ai dipendenti (al contrario dei dirigenti). L’adozione di un ccnl consentirebbe una migliore regolamentazione di tanti fondamentali questioni di organizzazione del lavoro quali il lavoro agile, le politiche salariali, la crescita professionale del personale, la sicurezza sul lavoro, migliore scambio di informazioni e comunicazione”.
“A questi problemi si aggiunge quello della stesura del protocollo sul risparmio energetico, altamente impattante sulla vita dei dipendenti e sul quale non vi è stato alcun confronto sindacale”.
“Per tutti questi motivi oggi, i dipendenti Iit sono in stato di agitazione e chiedono di fare finalmente un passo avanti verso moderne relazioni sindacali in un istituto d’eccellenza quale è Iit. Del resto i numeri della Fondazione non giustificano l’arretratezza delle relazioni sindacali e la mancanza di diritti dei dipendenti Iit: 406 progetti in corso, 1.293 brevetti, 1.911 dipendenti (di cui 600 a Genova), 470 studenti in dottorato 630 ricercatori precari, 570 contratti individuali”.
“Il progresso scientifico tecnologico − conclude la nota Flc Cgil e Usb − non si deve costruire con il sotto inquadramento, la precarietà e l’assenza di valorizzazione dei lavoratori: è ora di dire basta!”.