Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 28 settembre-4 ottobre 2022, rispetto alla precedente, un rilevante aumento di nuovi casi in Liguria. Con un +54,4% e 488 casi attualmente positivi per 100 mila abitanti. 8,5% i posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 e 2,8% quelli di terapia intensiva.
Altrove va peggio con 35 province che superano i 500 casi per 100.000 abitanti.
Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-28 settembre 2022 in Italia sono state registrate oltre 1,09 milioni di reinfezioni, pari al 6,2% del totale dei casi.
«Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – dopo oltre due mesi di calo si registra un’inversione di tendenza nelle terapie intensive e un netto balzo dei ricoveri in area medica».
Per quanto riguarda i vaccini la Liguria ha un tasso di copertura di quarte dosi del 19,2%, settimo posto in Italia. È indietro invece per quanto riguarda la copertura vaccinale fascia 5-11 anni (27,3%), il 14% non ha ancora ricevuto la terza dose (tra coloro attualmente vaccinabili). In non vaccinati in assoluto al netto dei guariti sono l’11,3%.
«La netta ripresa della circolazione virale – dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – coinvolge l’intero territorio nazionale e sta già facendo sentire i suoi effetti sui ricoveri in area medica e, in misura minore, in terapia intensiva. All’inizio di questa nuova ondata la preoccupazione è forte per vari fattori: la campagna vaccinale è sostanzialmente ferma, la copertura della quarta dose per anziani e fragili non decolla, la stagione influenzale è in arrivo e sui mezzi pubblici si è detto addio all’obbligo di mascherina. Ma ancor di più inquieta l’assenza di un piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, più volte invocato dalla Fondazione Gimbe: la circolare del ministero della Salute con le indicazioni per la gestione dell’epidemia di Sars-CoV-2, che pareva di imminente pubblicazione, è stata ingiustificatamente bloccata dimostrando che in questa fase di transizione istituzionale l’opportunismo politico prevale sulla tutela della salute pubblica. E nell’attesa che il nuovo esecutivo sia pienamente operativo, si sta concretizzando il rischio già paventato dalla Fondazione Gimbe: l’ennesima corsa all’inseguimento del virus che compromette la salute e la vita delle persone più fragili e ritarda l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie. Ecco perché la Fondazione Gimbe chiede al ministro Speranza di pubblicare subito la circolare sulla gestione pandemica e ribadisce le 5 azioni fondamentali raccomandate dall’Oms Europa: aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave».