Il Gruppo ReLife ha approvato il bilancio di sostenibilità 2021, strumento strategico di governance e di miglioramento continuo che ha lo scopo di aumentare la qualità della vita delle persone che lavorano all’interno e all’esterno dell’azienda.
Il documento, dichiarazione non finanziaria redatta dalla società su base volontaria, fotografa lo stato dell’arte del Gruppo al 31 dicembre 2021: un anno che, al pari di questo primo semestre 2022, ha visto la forte crescita del Gruppo in termini di fatturato, di acquisizioni e di assestamento societario.
Crescita che ha avuto un riscontro anche per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, l’abbattimento delle emissioni della CO2, la dignità del lavoro e la promozione dei diritti umani all’interno della catena di fornitura di riferimento.
Tra i dati riportati in Bilancio emergono: le percentuali di recupero dei rifiuti (da questo punto di vista sempre più veri e propri asset aziendali); la percentuale di assunti a tempo indeterminato; il rapporto virtuoso creato dal riciclo di carta, plastica, vetro e legno; le tonnellate di CO2 non emesse nell’atmosfera.
Le attività di riciclo ReLife hanno fatto risparmiare quasi 510 mila tonnellate di carta vergine, con un abbattimento di circa 515 mila tonnellate di CO2. Stesso rapporto di 1:1 per il vetro (2800 tonnellate di materia prima in meno 2700 di CO2 non emessa nell’ambiente). Una percentuale che raddoppia se si prendono in considerazione le 90 mila tonnellate di plastiche e le 182, 5 mila tonnellate di CO2 risparmiate. Il risparmio di circa 29 mila tonnellate di legno vergine ha evitato la produzione di 2645 tonnellate di anidride carbonica.
Il bilancio di sostenibilità 2021 è disponibile al link. Di seguito sono riportati i dati più significativi:
- Completate le acquisizioni di 3 scatolifici in Lombardia e Piemonte (General Packaging, Hamm-Pack e V.G.K., che costituiscono attualmente la divisione Paper Packaging) e di due impianti per la produzione di granulo da post consumo (Plastipol) e per la realizzazione di sacchetti e film sia in materiale vergine che riciclato (Plastipoliver) in Piemonte (diventati nel 2022 la nuova divisione Plastic Packaging)
- Recycling: gestite 878.803 tonnellate di rifiuti
- Paper Mill: prodotte 114.421 tonnellate di bobine di carta riciclata, riducendo gli scarti da 10.485 tonnellate nel 2020 a 9320 nel 2021
- Paper Packaging: nella cartotecnica (Hamm-Pack) realizzate oltre 10,7 milioni di prodotti finiti; negli altri due impianti, prodotte oltre 88.500 tonnellate di cartone ondulato
- Plastic Packaging: prodotte 14.000 tonnellate di packaging plastico
- 91,57 % di rifiuti recuperati
- 68,24 di prodotti in plastica da Materia Prima Secondaria (MPS)
- 87%di MPS nelle scatole
- 242,11 MWh di energia elettrica da fotovoltaico
- 8,25% nuove assunzioni genere femminile
- 93% contratti a tempo indeterminato
- 2.483 ore di formazione
- 275.487.947 € il valore della produzione del gruppo
- 629 il numero complessivo di dipendenti al 31 dicembre 2021
- 6 progetti sociali in atto
- 24.672,93 ton CO2 eq. emissioni dirette di CO2
- 19.217,30 ton CO2 eq. emissioni indirette CO2
- 509.440 ton di carta risparmiate grazie al riciclo corrispondono a 515 100 ton CO2 evitate
- 90094 ton di plastica corrispondono a 182477 ton di CO2 evitate
- 2816 ton di vetro corrispondono a 2678 ton di CO2 evitate
- 28901 di legno corrispondono a 2645 ton di CO2 evitate
«Per noi di ReLife è sempre più importante che non solo i nostri partner e i nostri stakeholder, ma anche l’opinione pubblica in generale conoscano l’impegno che il gruppo profonde sul tema della sostenibilità economica, sociale e ambientale − commenta l’amministratore delegato del Gruppo, Marco Domenico Benfante −. Questa è la linea guida inderogabile per gli imprenditori che hanno creato il Gruppo ReLife e il principio su cui si basa il nostro innovativo modello di sviluppo. Valorizziamo le persone, recuperiamo e trasformiamo in risorse ciò che, se abbandonato, diventerà un danno per la collettività e la natura».
ReLife Group nasce nel 2013 dall’intuizione dei fratelli Marco e Paolo Benfante, titolari dell’omonima srl fondata negli anni ’50 per la raccolta della carta da macero, e di Enzo Scalia, attuale direttore generale, insieme al fondo Xenon Private Equity. Dal luglio scorso, la maggioranza del pacchetto azionario appartiene a F2i, il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali.
Le attività produttive sono organizzate in 4 divisioni:
- ReLife Recycling (con circa 1 milione di tonnellate di rifiuti avviati a riciclo)
- ReLife Paper Mill (con oltre 115 mila tonnellate di bobine di cartoncino grigio prodotte da macero)
- ReLife Paper Packaging (con oltre 80 mila tonnellate di scatole prodotte)
- ReLife Plastic Packaging (con oltre 15 mila tonnellate di prodotti plastici).
I siti produttivi, 20 in totale, si trovano in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, occupano 694 persone e generano un fatturato di circa 300 milioni di Euro.