Si perfeziona il progetto “Giovani, indicativo futuro!”, finanziato nel 2021 con le risorse della Fondazione Carige attraverso il bando “Contrastare i fenomeni di devianza negli adolescenti e/o giovani, sorti o aggravati a seguito della pandemia Covid-19”.
Combattere il fenomeno delle dipendenze dei giovani e prevenire i fenomeni di disagio psichico; lavorare sugli aspetti sociosanitari e sulla consapevolezza e sulle relazioni dei singoli e delle loro famiglie. Sono questi gli obiettivi del progetto, definito all’interno del tavolo di lavoro sull’adolescenza, a cui partecipano Comune di Chiavari, Asl4, distretti sociali n. 14, 15 e 16, Prefettura di Genova e il Consorzio Tassano servizi territoriali in qualità di capofila.
Per lo svolgimento delle attività, i servizi sociali del Comune hanno messo a disposizione, un giorno a settimana in orari prestabiliti, i propri locali, situati nel centro storico di Chiavari, uno spazio non connotato dal punto di vista sanitario, facilmente raggiungibile dalle famiglie, do ve potersi confrontare e relazionare con gli operatori. Le azioni del progetto ripartiranno già dalla prossima settimana con una programmazione definita dagli operatori sociosanitari coinvolti.
«Un progetto importante − spiega il vicesindaco e assessore ai servizi sociali, Michela Canepa − che prevede incontri individuali e di gruppo tra i ragazzi, i loro genitori e una coppia di operatori sociosanitari che utilizzeranno metodologie a carattere interattivo psicologico/sociale per favorire la partecipazione attiva e la promozione delle life skills, ovvero tutte quelle competenze necessarie ad affrontare in modo positivo le sfide della vita, rafforzare negli adolescenti il pensiero critico, la capacità di relazione interpersonale e la gestione delle emozioni. Un supporto fondamentale soprattutto dopo la pandemia che ha colpito il mondo dei giovani e ne ha determinato situazioni di malessere e disagio».
«La scelta dell’amministrazione comunale di aver messo a disposizione uno spazio dedicato per attività sociosanitarie a bassa soglia va nel segno di potenziare la già proficua collaborazione con l’Asl − sottolinea il direttore generale dell’azienda sanitaria Paolo Petralia − per un servizio integrato e sempre migliore ai cittadini, specialmente i più fragili».