Confartigianato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre lancia un nuovo manifesto contenente 12 proposte concrete da sottoporre ai candidati, per sostenere un settore che in Italia conta 4,4 milioni di realtà produttive con 10,9 milioni di addetti, pari al 99,4% del totale delle imprese ed il 63,4% degli occupati.
12 proposte, tra cui due specifiche per la Liguria, indispensabili per creare un ambiente favorevole all’artigianato e alle micro e piccole imprese, per valorizzare il valore artigiano come leva di crescita, competitività e sviluppo sociale. Per promuovere la ricchezza delle produzioni, le competenze delle persone ed il valore dei territori. Per riconoscere e sostenere l’offerta dell’impresa a valore artigiano come modello per il futuro dei giovani.
Da una burocrazia più snella e più a misura di microimpresa agli incentivi per la competitività, passando per il Pnrr, la sicurezza energetica, la sostenibilità. E ancora, garanzia di credito, lavoro di qualità e più inclusivo, una nuova fiscalità. E, nello specifico per la nostra regione, una forte attenzione alla microimpresa, al centro del tessuto economico ligure, e un’accelerazione sulle infrastrutture e i collegamenti.
Nei prossimi giorni le 12 priorità di Confartigianato saranno sottoposte ai candidati liguri al Parlamento per la sottoscrizione, in appositi incontri presso le sedi o direttamente tramite l’invio della dichiarazione d’impegno e un breve video in cui ciascun candidato preciserà la proposta a cui si sente più legato e il suo primo impegno concreto in caso di elezione.
«Oggi il primo e urgente intervento deve riguardare naturalmente la crisi energetica che sta mettendo in forte difficoltà le imprese. Ma con questo manifesto chiediamo a chi si candida a governare il Paese nei prossimi anni di saper guardare e ascoltare le micro e piccole imprese, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana – sottolinea Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria –. Piccole realtà che creano sviluppo, portano lavoro, tramandano tradizioni e know how e rappresentano il volto del made in Italy nel mondo. Realtà che però vanno anche sostenute: per questo presentiamo ai nostri candidati una serie di proposte, tradotte in azioni concrete e realizzabili, anche nel breve periodo, a sostegno dell’intero settore. A loro chiediamo di sottoscriverle e di trasformarle in fatti tangibili. E come sempre, il nostro impegno sarà quello di seguire e controllare il lavoro dei parlamentari eletti».
Partendo dai due impegni per la Liguria, Confartigianato ritiene che il futuro della regione non possa prescindere da una particolare attenzione al suo tessuto economico, composto per il 96% da microimprese, e dalla realizzazione di infrastrutture e collegamenti moderni ed efficienti, vero nodo strategico per far uscire l’economia ligure dall’isolamento. Tutto ciò si traduce nella richiesta di realizzare una serie di misure e azioni indirizzate specificamente alle microimprese e di completare al più presto le principali opere infrastrutturali della regione.
Scorrendo poi l’elenco delle proposte, il primo tema è la burocrazia: un buon sistema di regole rappresenta il primo fattore per favorire lo svolgimento delle attività economiche ed essere attrattivi agli occhi degli investitori. Si chiede dunque di adeguare il quadro normativo a misura dell’artigianato e delle micro e piccole imprese, attuare e potenziare i sistemi di giustizia civile ed amministrativa, ma anche di digitalizzare, standardizzare e semplificare procedure e controlli.
La peculiarità della piccola impresa quale “motore” del territorio, specie nei piccoli Comuni, deve essere riconosciuta: per questo Confartigianato chiede di migliorare le condizioni per favorire lo sviluppo delle microimprese artigiane nelle aree interne e montane, in funzione della qualità della vita di residenti e turisti
Non manca poi il tema dell’Europa e del Pnrr: per Confartigianato servono politiche espansive per superare le crisi in atto ed il rispetto degli obiettivi del Pnrr, garantendo la più ampia inclusione delle microimprese.
In un Paese che si posiziona quarto nell’Ue per pressione fiscale, il tema della fiscalità non può che essere centrale: a questo proposito Confartigianato sottolinea tre punti considerati prioritari (e per i quali l’obiettivo è di realizzarli nei primi 100 giorni di legislatura): garantire la medesima modalità di tassazione del reddito d’impresa per tutte le società; superare l’IRAP con priorità per società di persone; introdurre una tassazione ridotta per le imprese che assumono dipendenti a tempo indeterminato.
Altro tema caldo, quello del credito, sul quale Confartigianato elabora tre priorità da provare a realizzare entro i primi 100 giorni: adeguare gli strumenti di sostegno finanziario alle microimprese all’instabilità della congiuntura; potenziare i sistemi di garanzia; garantire liquidità alle imprese liberandole dai “crediti incagliati”.
Tra le proposte anche maggiori incentivi per la competitività delle microimprese: incentivi semplici, stabili e adeguati per l’innovazione e sostegno alle imprese “rosa”, in particolare con il rifinanziamento del Fondo Impresa Femminile. E ancora, il potenziamento degli strumenti per l’internazionalizzazione e il consolidamento degli incentivi basati sul credito di imposta. Come priorità dei primi 100 giorni Confartigianato chiede il rafforzamento degli incentivi per l’innovazione dei beni strumentali nelle microimprese.
Altra sfida, quella della sostenibilità: nello specifico, per l’autotrasporto è necessario irrobustire il fondo nazionale per il rinnovo del parco veicolare merci e serve anche garantire l’impiego delle imprese di prossimità nelle opere pubbliche. Entrambe le richieste sono considerate prioritarie. Tra le altre azioni concrete, politiche adeguate alle micro e piccole imprese, percorsi di formazione alle tecnologie per l’innovazione digitale e il potenziamento degli interventi di riqualificazione eco-compatibile degli edifici.
Non possono mancare proposte concrete sul tema energia: si chiedono, come prioritari, il rafforzamento delle politiche di efficienza energetica nel residenziale e nelle attività produttive e il sostegno al tetto europeo al prezzo del gas. Confartigianato propone ai candidati anche l’esclusione degli oneri di sistema impropri dalla bolletta e l’introduzione della premialità e della fiscalità di vantaggio per l’autoproduzione e le comunità energetiche.
Per Confartigianato un mercato del lavoro più inclusivo si traduce, principalmente, nell’incentivare l’apprendistato professionalizzante (priorità dei primi 100 giorni), nel valorizzare la capacità formativa delle microimprese, nel riformare il sistema di orientamento e istruzione professionalizzante, in un’ottica di riduzione del gap tra domanda e offerta di lavoro.
Confartigianato sostiene infine anche un lavoro di qualità, chiedendo, in particolare, la promozione della bilateralità e del “lavoro di cittadinanza”, premiando le imprese che assumono. Si oppone al salario minimo legale e, come azioni prioritarie da realizzare nei primi 100 giorni di legislatura, chiede l’estensione, ai fini dei benefici pensionistici, della normativa sul lavoro usurante anche ai lavoratori autonomi.