«In questo momento in cui il maltempo ha ripreso a picchiare fortemente in diverse parti d’Italia, è opportuno spendere qualche parola per una cosa di cui si discute davvero troppo poco in questa campagna elettorale: il sistema di Protezione civile. Lo dico da una regione, la Liguria, in cui abbiamo ereditato un sistema obsoleto e lo abbiamo trasformato nel primo sistema di protezione civile del Paese». Il governatore Giovanni Toti commenta così la situazione di instabilità meteo che si sta protraendo da alcuni giorni. Nelle ultime ore il maltempo ha colpito in particolare la zona del Tigullio: una violenta grandinata, mareggiata e vento forte hanno causato danni a Cavi di Lavagna, causando anche l’interruzione della linea ferroviaria.
«Abbiamo modificato il sistema delle allerte meteo − dice Toti − molto più veloci e senza nessun condizionamento della politica, abbiamo aperto la sala operativa a tutte le forze che lavorano per questo h24. Ci siamo adeguati alle direttive europee in materia di colorazione del sistema d’allarme e fatto corsi nelle scuole insegnando ai ragazzi come comportarsi, senza prendere sotto gamba le allerte. Tutte queste azioni, insieme ai grandi cantieri che abbiamo aperto per il dissesto idrogeologico, fanno parte di un sistema integrato, perché non si rende sicuro un Paese con una sola cosa, ce ne vogliono molte».
Il presidente di Italia al Centro, in rappresentanza della lista Noi Moderati che parteciperà alle prossime elezioni, riporta l’attenzione sui poteri del servizio nazionale di gestione e prevenzione delle emergenze. «Tanto è stato fatto, ma manca ancora un pezzo importante − dichiara − e questo deve arrivare da Roma. Occorre ridare alla Protezione civile poteri eccezionali per riaprire i cantieri delle costruzioni, per utilizzare le aziende e poter intervenire nelle urgenze quando i cittadini hanno bisogno. Nel tempo si è depotenziato il ruolo della Protezione civile, facendolo diventare qualcosa di ordinario. Ci rendiamo conto della sua importanza solo quando siamo toccati da una calamità ma siccome sono sempre di più i cambiamenti climatici che portano a fenomeni estremi, è bene metterci in testa che la Protezione civile nazionale e delle regioni deve avere poteri e risorse in grado davvero di proteggere la vita e i beni di tutti noi».