«A seguito dell’incontro avvenuto con l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, quest’ultimo ha comunicato l’esito dell’ultimo Consiglio d’amministrazione, evidenziando una situazione alquanto disastrosa − si legge in una nota diffusa da Uil Liguria − Infatti il consiglio, a seguito di un risultato negativo della semestrale di 585 milioni di euro, ha deciso di applicare l’articolo del codice civile 24-46. La decisione porterà al ricorso ad un progetto di svalutazione riducendo il capitale sociale di un terzo, capitale che va ricostituito entro un anno con l’azienda impossibilitata a erogare utili e dividendi nel periodo previsto, pena il rischio di commissariamento».
«Dopo due anni di gestione da parte del nuovo management, nulla è cambiato − commenta Antonio Apa, coordinatore regionale della Uilm Liguria − le linee indicative fornite non risolvono i problemi di carenza d’ordine né la situazione finanziaria gravosa. Risolvere problemi strutturali con la svolta green e con l’idrogeno non risolve i problemi strutturali di Ansaldo: occorre intervenire sulla struttura, sull’ingegneria, su service, acquisti e logistica per rendere l’azienda efficace ed efficiente. Il ritardo accumulato sui cantieri e il mancato intervento portano a questo: se l’azienda pensa di presentare un piano industriale con i parametri del 24-46, se pensa di seguire un piano redatto dai consulenti della Boston che fa acqua da tutte le parti, si sbaglia».
Uilm, FIM e Fiom hanno rigettato ogni proposta: «Ogni discussione va fatta con Cassa depositi e prestiti al tavolo − conclude la nota − sgombrando lo stesso da qualsiasi proposta di eccedenza strutturale. Oggi si terrà unitariamente un’assemblea per informare i lavoratori. Da settembre è già pronta una mobilitazione con istituzioni e con la città intera per non perdere il più grande presidio industriale della regione, che dà lavoro a 2.400 persone, che arrivano a 4.000 con l’indotto: sarà battaglia vera».