«La giunta è fatta, in 24-48 ore chiudiamo». Sono le parole del sindaco di Genova, Marco Bucci, riportate dall’agenzia Dire. Fosse per lui, tutto sarebbe già stato deciso poche ore dopo il voto, «ma il problema è che devono essere d’accordo anche gli altri», precisa. Gli altri sono soprattutto Fratelli d’Italia, si legge sull’agenzia di stampa, che vorrebbe tre posizioni di comando e chiede che eventuali incarichi a Italia viva, se proprio necessari, non abbiano una connotazione spiccatamente politica né collegata a temi storicamente “di sinistra”, come lavoro e sociale. In caso di mancata soddisfazione dei desirata, minaccia l’appoggio esterno: un problema più di forma della coalizione, che di sostanza dei numeri della maggioranza.
Ma in queste ore, anche sull’asse Genova-Roma, si è al lavoro per evitare lo strappo. La cencelliana spartizione degli incarichi era già stata abbozzata prima del responso delle urne: quattro assessori a Bucci, due a testa a Toti, Fratelli d’Italia e Lega, uno a Forza Italia. Restava libera ancora una casella per un assessorato tecnico e da discutere la presidenza del Consiglio.
L’esito del voto non ha scompaginato eccessivamente le carte perché, se è vero che, rispetto a cinque anni fa, Fratelli d’Italia ha incrementato i consensi, è altrettanto vero che è rimasta sotto il 10% e ha fatto solo qualche spicciolo meglio della lista del governatore Giovanni Toti. Per contro, la Lega è fortemente ridimensionata, come era nelle attese. Una differenza che i meloniani vorrebbero rimarcare sul campo con tre assessorati o due più la presidenza del consiglio comunale. Ruolo, quest’ultimo, che dopo i gli ultimi cinque anni affidati alla Lega, Bucci vorrebbe però tenere per i suoi, magari affidandolo al coordinatore di Vince Genova in campagna elettorale, Carmelo Cassibba.
Nelle ultime ore, dunque, il tentativo di mediazione che si starebbe facendo largo, sarebbe quello di affidare solo due assessorati a Fratelli d’Italia, più una delega “di peso” a un consigliere comunale. D’altronde, lo strumento dei consiglieri delegati è già stato ampiamente utilizzato dal sindaco nel primo mandato. Si attende il via libera di Giorgia Meloni, dopodiché le caselle potranno finalmente iniziare a essere riempite.
Resta da capire se, tra i quattro assessori in quota Bucci, ce ne sarà uno di Italia viva o se, anche in questo caso, il sindaco si affiderà a un’altra delega pesante a un consigliere, con Mauro Avvenente comunque in pole.
Per il resto, i giochi sembrerebbero fatti: secondo quanto riporta sempre l’agenzia Dire, in quota Bucci, confermati gli uscenti Pietro Piciocchi, che sarà vicesindaco, Matteo Campora e Lorenza Rosso. Poi, appunto, la decisione sui renziani. In alternativa, qualche possibilità di entrare in giunta potrebbe averla anche l’ex Pd, Paolo Gozzi, molto vicino al deus ex machina della campagna elettorale del sindaco, Gianni Vassallo. Altra possibilità, un secondo esterno, oltre al tecnico che Bucci potrebbe scegliere per completare la squadra. Su questa partita, diversi i nomi tirati in ballo nelle ultime ore, come Guido Conforti, Maurizio Michelini e Luciano Grasso. Ma potrebbe anche rientrare Simonetta Cenci, assessore uscente all’Urbanistica.
Tornando ai partiti, per la Lega non dovrebbero esserci sorprese: assessori saranno le due donne più votate del Carroccio, Paola Bordilli (confermata) e Francesca Corso. Anche Fratelli d’Italia e Forza Italia dovrebbero scegliere i più votati: Sergio Gambino e Alessandra Bianchi per i meloniani, Mario Mascia per i berlusconiani. Qualche dubbio in più nelle fila totiane: a ottenere più preferenze è stato Nicolas Gandolfo, ma i favoriti per un assessorato sembrerebbero Francesco Maresca, che sarebbe dunque riconfermato, e Marta Brusoni, consigliera uscente in quota Bucci. Qualche possibilità anche per Federica Cavalleri, che più probabilmente potrebbe ottenere una delega da consigliera. Più indietro Daniele Pallavicini e Tiziana Lazzari, che in ogni caso dovrebbero entrare in Sala Rossa grazie alla “promozione” in giunta di due dei quattro totiani che hanno preso più preferenze di loro.