Il porto di Genova punti sul settore delle riparazioni navali che in città rappresentano un volano da quasi 8mila posti di lavoro. Ora si investano 350milioni di euro per le opere necessarie e attese da tempo. È la proposta di Paola Nicora, che ha una lunga esperienza di lavoro nell’ambito dell’industria e in particolare delle riparazioni navali, ed è candidata al Consiglio Comunale di Genova (lista Toti per Bucci).
«Le riparazioni navali a Genova – spiega Nicora – sono una tradizione e un’eccellenza che ci distingue nel mondo. Solo tra il 2018 e il 2021 l’Autorità di sistema portuale ha rilasciato 21 atti pluriennali di concessioni nei confronti dei riparatori navali e si stima l’attivazione di oltre 50 milioni di euro di investimenti in vent’anni, con la prevista stabilizzazione occupazionale di oltre 700 persone. Parliamo di un settore cruciale per l’economica cittadina. In questo periodo in cui assistiamo a grandi investimenti nel porto, con il Blueprint, lo spostamento della diga foranea, il tunnel sottomarino, deve essere chiaro che la città ha bisogno di investire su queste aziende che l’hanno resa grande nei decenni. Questo sarà il mio chiaro impegno come consigliera comunale».
Nicora sottolinea che «Le aziende delle riparazioni navali sono storicamente inglobate nella città. Da sempre dalle vie e dalle case della città si vedono gli operai a lavoro e le imbarcazioni in secca. I cantieri sono parte naturale del porto e quindi di Genova. Ad esempio, nella sola area demaniale tra calata Gadda e la zona adiacente alla Fiera del Mare, operano oltre 80 aziende con 1.700 dipendenti diretti a cui si sommano mille indiretti. Mentre a Sestri Ponente i lavoratori sono circa mille diretti e 4mila indiretti».
«Questi numeri – conclude Nicora – descrivono un vero e proprio distretto industriale riconosciuto nel mondo, nel quale si realizzano le migliori opere di costruzione, riparazione, allestimento e demolizione di navi, nonché refitting di mega yacht. Dobbiamo valorizzarle e sfruttare l’occasione del Pnrr per dare loro un nuovo impulso, dimostrando che la città è con loro. Servono investimenti chiari, come la copertura dei bacini e il completamento dell’elettrificazione con l’istallazione di impianti fotovoltaici. In questo modo si possono prevedere investimenti per circa 350 milioni di euro che avrebbero un’enorme ricaduta per la città».