Tutela dei diritti della donna in ambito familiare, politico e sociale, eliminazione delle discriminazioni di genere anche in ambito lavorativo, prevenzione e supporto contro ogni forma di violenza: fisica, psicologica ed economica. Questi alcuni dei temi di intervento della rete nascente composta da professioniste che vengono chiamate a collaborare in sinergia.
Nato in occasione della tavola rotonda organizzata il 30 maggio 2022 su iniziativa di Marta Brusoni, consigliere comunale con il supporto di Stefano Anzalone, consigliere regionale, il gruppo di lavoro poggia le proprie fondamenta nell’esperienza decennale dell’avvocatessa Liana Maggiano, delegata Nazionale Aiaf (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori), che ne assumerà il coordinamento, di Alessandra Volpe, avvocatessa, consigliera dell’Ordine degli avvocati di Genova e consigliera di parità della Città Metropolitana e Anita Liporace, avvocatessa penalista, membro del Comitato Pari Opportunità, presso il Coa di Genova.
Il tavolo di lavoro sarà ulteriormente arricchito dalla partecipazione di Paola Marongiu, avvocatessa tributarista, dottore di ricerca in diritto Tributario europeo presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Chiara Antola, avvocatessa, consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Genova e Fiammetta Malagoli, avvocatessa, past president Consulta Femminile di Genova.
Una rete al femminile che riunisce figure professionali indipendenti che posiziona le donne al centro puntando a diventare un gruppo strutturato e di riferimento, riconosciuto a livello istituzionale a partire dalla città Metropolitana di Genova.
«Si parla spesso di diritti, parità, uguaglianza e violenza di genere, temi che seppur ampiamente discussi, raramente hanno trovato soluzioni e sviluppi concreti – ha dichiarato Marta Brusoni – Siamo qui per informare e fornire alle donne gli strumenti necessari per riconoscere i propri diritti e poterli perseguire attraverso la collaborazione sinergica di professionisti dedicati. Nel mio precedente mandato da Consigliere Comunale mi sono sempre schierata al fianco delle fasce deboli e in particolare per i diritti delle donne: un obiettivo che intendo proseguire promuovendo e supportando la crescita di questo gruppo di lavoro nascente accompagnandolo verso un riconoscimento istituzionale».
«Il titolo che abbiamo pensato per questa tavola rotonda “Donne, lavoro, stereotipi – Un percorso verso la parità” è severo e programmatico – ha commentato Maggiano – Come, oramai, a molti noto, nel nostro Paese il cammino verso una parità di genere è ancora lungo e tortuoso a causa delle resistenze a livello culturale, sociale e politico che persistono. Come di consueto amiamo partire dalla base: interrogarci, fare cultura. Sconcertanti sono i dati Istat raccolti nel 2019 che mostrano come le opinioni della popolazione su questi argomenti siano ancora molto arretrate. Per esempio il 32% degli italiani ritiene che la carriera professionale sia più importante per un uomo che per una donna, ed il 31,5% che gli uomini non abbiano le stesse capacità di una donna nell’occuparsi della casa e delle faccende domestiche; per il 27,9% sono gli uomini a dover provvedere ai bisogni economici della famiglia. Ed ancora per il 12,7% degli uomini e il 7,9% delle donne, le accuse di stupro nella maggior parte dei casi sarebbero false. Secondo il Global Gender Gap Report del 2020 per raggiungere la parità sostanziale dovremo attendere perlomeno 100 anni. Ancora più severe le previsioni delle Nazioni Unite, che in epoca pre pandemica, hanno stimato in 257 gli anni necessari per raggiungere la parità di genere. L’educazione diretta all’eliminazione degli stereotipi e al raggiungimento di una sostanziale parità deve essere impartita dai primi anni di vita e deve connotare tutti i contesti nei quali le nuove generazioni muoveranno i primi passi e si formeranno. Questa Tavola Rotonda si sostanzia in un invito ad una maggiore consapevolezza che ci renda tutti propositivi e partecipi di un processo di eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza basate sul sesso. Un atto di civiltà che dobbiamo a noi stessi».