Legacoop Liguria propone la creazione di Comunità Energetiche nel savonese. E i sindaci di Savona, Albenga e Vado Ligure si rendono disponibili ad approfondire in tempi brevi i percorsi di attuazione.
«C’è un bisogno sempre più evidente: produrre e consumare energia al minor costo possibile, senza speculazioni e in forma sostenibile – ha sottolineato Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria, alla fine del convegno svoltosi oggi nella Sala Rossa del Comune di Savona –. Noi qui possiamo essere protagonisti perché storicamente siamo aggregatori di nuove domande. L’energia è bene comune, occorre gestirlo come tale. Il passaggio di oggi è fondamentale perché con i primi tre Comuni abbiamo capito che cosa ogni attore può e deve fare sul territorio affinché le Comunità Energetiche possano decollare».
Secondo Marco Russo, sindaco di Savona, «La Comunità Energetica è un’opzione concreta sul territorio. Dobbiamo farlo in tempi ragionevoli partendo da una mappatura della città per capire i territori sui quali poter costruire esperienze di questo genere. Il Comune deve avere idee progettuali forti ed essere capace di valorizzare contributi e proposte come quella avanzata oggi dal mondo della cooperazione».
Le comunità energetiche, realtà in cui cittadini, imprese ed enti pubblici diventano produttori di energia da fonti rinnovabili, dopo diversi tentativi sperimentali già dagli inizi degli anni 2000, vedono oggi nuove opportunità. «Anche perché le normative europee e nazionali – ha precisato il prof. Stefano Bracco dell’Università di Genova nella sua relazione introduttiva – lasciano spazio alla possibilità che clienti finali e produttori di energia possano unirsi per produrre e condividere energia elettrica da fonti di energia rinnovabile conseguendo vantaggi economici, sociali e ambientali».
«Per il futuro è attesa una crescita esponenziale del numero di comunità energetiche – ha ricordato Fabio Musso, coordinatore di Legacoop Liguria a Savona nella sua relazione introduttiva –. Uno studio del Politecnico di Milano (Electricity Market Report) stima che entro il 2025 le energy community italiane saranno circa 40.000 e coinvolgeranno circa 1,2 milioni di famiglie, 200.000 uffici e 10.000 pmi. Da uno studio di Legambiente è emerso che le Comunità Energetiche possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 20% della spesa energetica delle piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora».
E se per il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, «le Comunità Energetiche sono una risposta forte ai rincari di questo periodo, per svilupparle occorre sensibilizzare il territorio a questa opportunità, ecco perché – ha concluso –chiederò a Legacoop di ripetere l’incontro di oggi anche ad Albenga».
«Per la sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, «C’è addirittura la possibilità di fare diverse Comunità Energetiche. Che mettano insieme più soggetti. Ma occorre farlo in tempi rapidi, orientate sui beni pubblici e privati venendo incontro alle famiglie e alle imprese perché questa può essere una reale opportunità per abbattere i costi».