Nell’ambito dei suoi programmi di prevenzione oncologica, Fondazione Ant mette a disposizione 24 visite gratuite ad Albenga, per la diagnosi precoce delle neoplasie tiroidee. Le visite sono rese possibili grazie al contributo di Albenga Salute, e al co-finanziamento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Obiettivo dei controlli proposti da Ant è quello di individuare eventuali noduli tiroidei con un’ecografia. Una diagnosi precoce di nodulo tiroideo consente di intervenire con ulteriori indagini laboratoristiche, strumentali e bioptiche, nel modo più adeguato e tempestivo possibile.
Le visite si terranno il 3 maggio all’Ambulatorio Albenga Salute di via Cavour 8. Si potranno prenotare a partire dal 27 aprile, dalle 9 alle 11,30 al numero 3427646010, esclusi i weekend. Le visite sono prenotabili fino a esaurimento posti.
L’incidenza dei tumori della tiroide, attualmente stimata in Italia a circa 3600 casi ogni anno, è in fase di notevole crescita. Ciò viene attribuito al maggior numero di diagnosi in fase iniziale, ottenute con l’impiego dell’ecografia. Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, le donne sono più colpite degli uomini: nel 2019 il carcinoma alla tiroide si attesta come la quinta neoplasia più frequente nel sesso femminile, costituendo il 5% di tutte le neoplasie. Nella fascia compresa tra 0 e 49 anni, è però la seconda più frequente nelle donne –16% di tutte le neoplasie – e la terza per gli uomini, con l’8%. Il tasso di mortalità dovuto ai tumori differenziati della tiroide è comunque molto basso, con oltre il 90% dei pazienti che guarisce con i trattamenti messi in atto.
Ant Italia onlus
Nata nel 1978 per opera dell’oncologo Franco Pannuti, la Fondazione Ant Italia Onlus rappresenta la più grande realtà no-profit per l’assistenza specialistica domiciliare ai malati di tumore e la prevenzione gratuita: dal 1985 a oggi, ha curato oltre 144.000 persone in 11 regioni italiane. Ogni anno oltre 10.000 persone vengono assistite a casa propria da 23 équipe multi-disciplinari, che assicurano cure specialistiche di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Complessivamente, 491 professionisti lavorano per la Fondazione, tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti e operatori socio-sanitari, cui si affiancano oltre 2.000 volontari impegnati nelle attività di raccolta fondi.