Le Borse europee guardano con fiducia ai negoziati tra Russia e Ucraina e hanno chiuso in netto rialzo. L’indice d’area Stoxx 600 guadagna l’1,74%. Parigi segna +3,08%, Francoforte +2,79%, Madrid +2,98%, Londra +0,86%, Milano +2,41%. Con il petrolio in caduta libera e il Wti sceso a tratti sotto i cento dollari al barile, mentre la Russia insiste per venderlo in cambio di pagamenti in rubli, le nuove prospettive geopolitiche hanno portato a un calo dei titoli del settore difesa e al rialzo su banche e automotive, finora tra i settori finora più penalizzati a causa della loro esposizione verso la Russia.
Spread Btp/Bund a 150 punti (-1,35%).
A Piazza Affari in testa al listino principale troviamo UniCredit (+7,52%), Diasorin (+6,68%), Stellantis (+6,64%), Intesa Sanpaolo (+5,70%). In fondo Leonardo (-2,35%), Cnh (-3,72%) e diversi petroliferi tra cui Tenaris (-2,73%).
Sul mercato dei cambi, l’euro si rafforza a 1,110 dollari (da 1,097 ieri in chiusura) e 136,29 yen (135,38) , con il biglietto verde in frenata a 122,78 yen (124,129). Il rublo ha continuato a recuperare terreno a 87,75 per un dollaro (da 91,5 in avvio).
Il gas naturale è risalito a 109 euro per megawattora (+6,3%), in calo il prezzo del greggio: il Wti di maggio vale 102,6 dollari al barile (-3,3%) e il Brent 108,9 dollari (-3,1%).