Fincantieri ha chiuso il 2021 con ricavi e proventi in crescita del 28,3%, a 6.662 milioni euro. L’ebitda è stato in aumento del 57,4% a 495 milioni di euro, mentre l’ebitda margin si è assestato al 7,4% (vs. 6,1% 2020) nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime. Il risultato netto adjusted è stato positivo per 92 milioni di euro (negativo per 42 milioni di euro nel 2020) e l’utile netto positivo pari a 22 milioni di euro (negativo per 245 milioni nel 2020) dopo aver scontato oneri per amianto (55 milioni) e per Covid-19 (30 milioni). L’indebitamento finanziario netto è pari a 859 milioni di euro (1.062 milioni al 31 dicembre 2020), in diminuzione nonostante l’incremento dei volumi di produzione e gli investimenti del periodo: riflette la positiva performance del settore cruise con consegne pienamente in linea con il programma di produzione e le previsioni di spesa. È quanto risultato dal bilancio di esercizio e consolidato 2021 approvato dal cda
Al netto degli effetti dovuti all’incertezza macroeconomica e politica derivante dal conflitto russo-ucraino, e dal protrarsi dell’emergenza sanitaria, Fincantieri prevede ricavi in crescita nel 2022, superando le stime attese prima della pandemia e un consolidamento della marginalità, nonostante l’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia che il gruppo sta riscontrando. Tali risultati potrebbero consentire il ritorno a una sostenibile politica di distribuzione dei dividendi a partire dal 2022. La posizione finanziaria netta per il 2022 è prevista in linea con i valori di fine anno 2020.
«I risultati presentati oggi – ha dichiarato l’a.d. Giuseppe Bono – dimostrano la capacità e la resilienza di Fincantieri nel rispondere a una crisi, quella legata alla pandemia, che ha colpito l’azienda e i suoi clienti In tale contesto, la società ha saputo mantenere gli ordini e tutti i suoi impegni, consegnando le navi nei tempi concordati. La spinta inflazionistica, la scarsità delle materie prime e il conflitto in corso rendono ancora più complesso e incerto lo scenario attuale. Il momento particolarmente difficile che stiamo attraversando richiede quindi la massima coesione e determinazione di tutto il personale nell’affrontare le difficoltà emergenti».
I volumi di produzione hanno raggiunto livelli record per lo sviluppo dell’ingente carico di lavoro e il rispetto del piano di consegne, con 16,4 milioni di ore lavorate da 13,1 milioni del 2020 e 15,6 milioni del 2019. Sono state consegnate 19 navi da 12 stabilimenti, mentre gli investimenti sono stati pari a 358 milioni per supportare l’efficientamento produttivo dei cantieri italiani e esteri e sviluppare lo standard tecnologico. Non verrà proposta all’assemblea la distribuzione di dividendi per l’esercizio 2021.
«Questi sono risultati che consentono l’assunzione dei lavoratori a riprova del fatto che la società non è solo orientata al profitto ma anche al valore sociale della produzione creando ricchezza per il Paese e con essa posti di lavoro di cui ne beneficiano i lavoratori, le loro famiglie e i cantieri liguri − afferma Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova − iInoltre, grazie alla lungimirante strategia di politica industriale di Bono, Fincantieri amplia le sue competenze entrando in nuovi segmenti tecnologici e mettendo a terra importanti e innovativi progetti, insieme a primari partners nazionali e internazionali. La Uilm non può che essere soddisfatta di questi risultati che abbiamo contribuito a realizzare insieme ai lavoratori. Per questo non posso che auspicare e come me la pensano gli 8000 dipendenti Fincantieri che il governo dia continuità all’attuale management».