Un nuovo laser per il trattamento della calcolosi urinaria donato al reparto di Urologia dell’ospedale San Paolo di Savona dalla fondazione Agostino De Mari. Si tratta del Lumenis Modello Moses 2.0 ed è considerato uno dei migliori laser chirurgici al mondo. La struttura di Urologia Asl 2 è l’unica in Liguria e tra le prime in Italia a disporre di tale strumentazione.
Un’innovativa tecnologia di erogazione dell’impulso laser che migliora notevolmente la trasmissione di energia, garantendo maggiore precisione ed efficacia rispetto alle tecnologie utilizzate fino a oggi. Il laser Lumenis Moses 2.0 potrà essere impiegato nel trattamento della calcolosi urinaria (renale, ureterale, vescicale), dell’ipertrofia prostatica benigna, ma anche dei tumori superficiali della vescica e dell’uretere. In pratica, questa acquisizione tecnologica di ultimissima generazione, permetterà al reparto di Urologia della Asl 2 Savonese di trattare in maniera più veloce, risolutiva e sempre meno invasiva tutta la calcolosi urinaria e la patologia prostatica benigna, aprendo contemporaneamente a nuove indicazioni sui tumori uroteliali superficiali.
La possibilità di ridurre i tempi chirurgici e la degenza risulta un aspetto ancora più importante a seguito della pandemia da Covid che ha determinato un allungamento della lista d’attesa per le patologie benigne.
«L’entrata in funzione di questa moderna apparecchiatura – dice Maurizio Schenone, direttore della struttura di Urologia dell’Ospedale di Savona – consentirà di trattare endoscopicamente le patologie urologiche più frequenti (ipertrofia prostatica benigna, calcolosi e tumori uroteliali) con la tecnologia attualmente più innovativa al mondo, garantendo gli standard più alti in termini di risultati e mini-invasività, con riduzione dei tempi operatori, degenza e complicanze».
La Fondazione Agostino De Mari di Savona ha provveduto direttamente all’acquisto del macchinario, per un valore di circa 220 mila euro e successivamente lo ha donato alla struttura complessa di Urologia Asl 2.
«La Fondazione vive con forte senso di responsabilità ciò che attiene al benessere dei cittadini della provincia di Savona – afferma il presidente della Fondazione De Mari, Luciano Pasquale – e cerca di investire in iniziative come questa per evitare le migrazioni sanitarie, che incidono molto negativamente sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, così come le liste di attesa create dalla pandemia da Covid-19. Proprio a fronte dell’emergenza sanitaria, negli ultimi anni abbiamo cercato di essere presenti con aiuti concreti e tempestivi sul territorio, stanziando fonti specifici sia per l’acquisto di apparecchiature subito disponibili per i reparti Covid, sia nel sostenere le pubbliche assistenze e gli enti del terzo settore. Negli anni precedenti la Fondazione aveva fatto investimenti molto consistenti sia in ambito diagnostico che chirurgico. La stretta collaborazione con Asl 2 si sta inoltre concentrando anche riguardo l’integrazione sociosanitaria attraverso progetti di rete in favore dell’inclusione dei soggetti più fragili e per la costruzione di una comunità sempre più coesa e solidale».
La Fondazione De Mari ha recentemente contribuito a dotare la Asl 2 anche del sistema chirurgico Robot Da Vinci, consentendo lo sviluppo della chirurgia robotica: da allora sono stati eseguiti a Savona oltre mille interventi e l’ospedale S. Paolo di Savona rappresenta un centro robotico dall’esperienza consolidata, in contatto con numerosi centri robotici nazionali e internazionali.