Chiusura positiva per le Borse europee. La guerra tra Russia e Ucraina prosegue , non si vedono segnali che facciano sperare in una prossima conclusione del conflitto ma le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ieri ha detto che la Fed per contrastare l’inflazione è pronta ad alzare i tassi d’interesse di oltre 25 punti base al prossimo o ai prossimi incontri hanno spinto i titoli bancari/finanziari. Inoltre, secondo alcuni analisti (vedi sul Sole -24 ore del 22 marzo l’articolo “Il recupero dei listini dai minimi? Merito dei ribilanciamenti”) gli investitori istituzionali come i fondi bilanciati, i fondi pensione o i fondi sovrani dopo i forti ribassi delle azioni a fine febbraio-inizio marzo causati dal conflitto, per correggere lo sbilanciamento e ripristinare la proporzione prestabilita tra azioni e obbligazioni hanno acquistato azioni, contribuendo così al recupero delle Borse. Parigi segna +1,17%, Madrid +1,17%, Francoforte +1,02%, Londra +0,46%, Milano +0,98%.
Poco variato lo spread Btp/Bund a 153 punti (+0,38%).
A Piazza Affari sono in rialzo il risparmio gestito, con Mediolanum +2,58%, le banche e Ferrari (+2,55%), che quest’oggi ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con il ministero per lo Sviluppo economico, Invitalia e la Regione Emilia-Romagna per sostenere il suo piano di sviluppo. Maglia nera del Ftse Mib è Saipem (-1,55%), a causa della frenata del prezzo del greggio e in attesa del piano di riassetto previsto in settimana.
Per quanto riguarda il greggio, il contratto consegna maggio sul Brent del Mare del Nord perde lo 0,48% a 115,06 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dell’1,21% a 108,62 dollari al barile.
Sul mercato dei cambi, l’euro viene scambiato a 1,1012 dollari (1,0974 in avvio e 1,1046 ieri in chiusura) e a 132,801 yen (132,22 e 131,37). Il dollaro vale 120,586 yen (120,44 e 119,16). Il rublo è scambiato a 105 per un dollaro (107,75 in avvio)