La mediazione nel confitto russo-ucraino del presidente cinese Xi Jinping, che ha incontrato il presidente Usa Joe Biden, ha incoraggiato i mercati, a Wall Street, Nasdaq e S&P500 sono saliti, seguiti dalle Borse europee, in particolare dal settore tecnologico che nell’area euro ha terminato gli scambi a 826,03, dopo aver esordito a 803,08. Londra segna +0,26%, Madrid +0,07%, Parigi +0,12%, Francoforte +0,17%, Milano +0,41%.
Poco variato lo spread Btp/Bund, a 151 punti (+0,19%).
A Piazza Affari il comparto tecnologico ha chiuso a quota 151.315,69, in aumento di 3.841,14 punti rispetto alla chiusura precedente. Tra i titoli del Ftse Mib si distinguono Atlantia (+3,6%), Inwit (+3,07), Stm (+2,94%), Mediobanca (+2,22%). In fondo al listino Iveco (-2,96%), Eni (-2,91%), Azimut (-1,18%), A2A (-0,83%).
Sul mercato valutario, l’euro si attesta 1,1060 dollari (da 1,1073) mentre, dopo una settimana di risalita, torna a perdere terreno il rublo russo che tratta a 106 per un dollaro.
In rialzo il petrolio: il Brent consegna maggio viaggia in area 107,50 dollari, il Wti aprile a 103,7 dollari. Il gas in Europa arretra del 2% a 102,98 euro per megawattora.