Confermato il fermo dell’autotrasporto dal 4 aprile. Lo annuncia Unatras, la più grande organizzazione italiana del trasporto che racchiude circa il 90% delle attività in Italia.
Unatras ritiene necessario un interessamento diretto della presidenza del Consiglio per individuare le soluzioni possibili che producano un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici, come avvenuto in altri settori produttivi ed energivori. Al momento è stato convocato dal Mims un ulteriore tavolo di confronto, ma solo provvedimenti concreti potranno evitare che il 4 aprile l’autotrasporto debba effettuare l’azione proclamata.
“Pur apprezzando le ipotesi illustrate dalla viceministra Teresa Bellanova − si legge nella nota − Unatras ribadisce che gli autotrasportatori necessitano di provvedimenti concreti e certi. A oggi non è previsto nulla di tutto questo. È finito il tempo degli annunci. Il rispetto delle regole è essenziale e fondamentale per superare la difficile fase vertenziale in atto, aggravata dall’incremento registrato sul prezzo del gasolio. Le ipotesi di soluzioni, pur apprezzabili, non sono ancora concretizzate in norme, ma restano mere manifestazioni di volontà. A questo si aggiunge la situazione sempre più insostenibile di atti speculativi, come denunciato dal ministro Cingolani, che mantengono elevato il prezzo del carburante e degli additivi. Se le misure riguardanti le regole della sicurezza sociale e della circolazione sono di competenza del Mims, quelle relative agli interventi per calmierare i prezzi di gasolio, Lng, Ad Blue, sono di competenza dell’intero governo”.
«Stiamo seguendo da giorni questa delicata vertenza − commentano Stefano Ciliento, Presidente Confartigianato Trasporti e Stefano Crovara, Presidente Fita Cna − per rappresentare le richieste delle imprese con serietà istituzionale ma senza arretrare. L’offerta di una riduzione generalizzata di 15 cent non è accettabile. Rifornire un serbatoio di 600 litri di un camion occorrevano tre mesi fa 800 euro: oggi ne servono 1.400 euro. Inoltre, le imprese devono fare i conti con la scarsità di carburante in particolare per l’extrarete. Abbiamo chiesto congiuntamente un credito di imposta del 30% immediato sul gasolio ma soprattutto che si adotti la regola per tutti i settori del trasporto dal container, alle merci varie, al piccolo corriere che vige per gli aerei, cioè che il maggior costo del gasolio sia ribaltato in fattura».