C’è anche la focaccia genovese, con il suo colore dorato, tra i protagonisti di Sigep, uno dei più importanti saloni al mondo dedicati a gelateria, pasticceria, panificazione, caffè e cioccolato che, aperto il 12 marzo scorso nel quartiere fieristico di Rimini, chiuderà oggi.
A Rimini Vandemoortele, multinazionale leader del comparto frozen bakery, ha scelto di offrire ai propri ospiti e operatori del settore foodservice un’esperienza immersiva per condurli alla scoperta di tutte le novità che vanno ad arricchire la gamma di proposte pensate per bar, ristoranti, hotel e tutto il circuito della fruizione fuori casa. Negli oltre 160 metri quadrati di spazio espositivo vengono presentate le novità, dedicate a tutti i tipi di consumatori e pensate per coprire ogni momento della giornata, dalla colazione allo spuntino, dal pranzo, all’aperitivo, alla cena.
E in questo spazio, Lanterna – marchio Vandemoortele – presenta la sua tradizionale focaccia genovese e anche novità come le pizzette farcite di mozzarella di mozzarella e il trancio ligure al rosmarino da 180 grammi.
Lanterna fa parte del gruppo multinazionale, che ha sede centrale in Belgio, dal 2015. Sull’argomento leggi qui. In sintesi possiamo ricordare che Lanterna alimentari era nata a Genova nel 1996 specializzandosi in focaccia e pizza per la grande distribuzione, uno dei primi clienti era stato Esselunga, e l’azienda aveva acquisito rapidamente quote di mercato, diventando la prima realtà italiana del mercato della focaccia surgelata. Nel 2013 si era fusa per acquisizione con Agritech di Ravenna, tra le principali aziende italiane di prodotti da forno surgelati, con la creazione di Lag spa e una quota di maggioranza detenuta dal fondo Yarpa. Nel gennaio 2015 l’accordo con Vandemoortele per l’acquisizione e la fusione per incorporazione di Lanterna e Agritech da parte del gruppo belga, che aveva l’obiettivo di espandere il business dei prodotti da forno nel mercato italiano, presidiato anche con i marchi Banquet d’Or e The Originals, legati rispettivamente alla croissanteria e ai prodotti americani (donuts e muffin).
La sede amministrativa e le due linee di produzione di Lanterna sono rimaste a Genova, a San Quirico.
«Le linee di produzione – precisa Valeria Baiano, Marketing Manager di Vandemoortele Italia – sono quelle di allora, con alcuni ammodernamenti, le ricette sono rimaste intatte. Perfino i “buchi” – le fossette dove si accumulano olio e sale che rendono il sapore della focaccia genovese così intenso e inconfondibile – sono rimasti quelli impressi dalle dita di uno dei fondatori, discendente di una antica famiglia di fornai genovesi che aveva deciso di esportare in tutta Italia e nel mondo il gusto unico della focaccia. La realizziamo senza aromi o coloranti artificiali e utilizziamo solo ingredienti freschi, tra cui l’olio extravergine di oliva. Disponibile surgelata, la nostra focaccia è facile da dorare in pochi minuti di forno. La forniamo a bar, ristoranti e grande distribuzione».
Quanti dipendenti impiegate?
«Vandemorteele in Italia occupa 300 dipendenti tra Genova e Ravenna».
A quanto ammonta il fatturato?
«Il fatturato Italia del 2019, ante crisi, ammontava a 125 milioni di euro. Con la pandemia si è avuto un calo in tutto il settore, ne abbiamo risentito poco nel retail e molto negli esercizi pubblici, con i lockdown. Ora stiamo tornando al livello del 2019»
Quanto del fatturato viene realizzato in Italia e quanto all’estero?
«Lanterna vende l’80% in Italia e il 20% all’estero. La nostra focaccia è già molto richiesta negli Usa, dove viene consumata con diverse farciture. Intendiamo decisamente aumentare la vendita della focaccia sui mercati stranieri. Per raggiungere questo obiettivo bisogna fare conoscere il prodotto nelle sue peculiarità. Perché le focacce in Italia e nel mondo sono tante, quella genovese è unica ma va conosciuta. Va capita».
Ora, dopo la pandemia, dovete fare fronte alle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina…
«Sì, e teniamo presente che forti rincari di alcune materie prime erano già in atto quando la crisi in Europa orientale non era ancora esplosa. Ora aumentano, tra gli altri, i prezzi del carburante, e quindi quelli dei trasporti, dei cereali, e per noi la farina è l’ingrediente principale, dell’elettricità. È un fenomeno che, è ovvio, non riguardano soltanto noi ma tutto il nostro settore, produttori, trasportatori, distributori e, si può dire, tutta l’economia. Dobbiamo vedere tutti insieme come affrontarlo. Comunque il nostro è un programma di sviluppo».