Il fallimento delle trattative di pace tra Russia e Ucraina ha riportato le borse europee a chiudere in rosso, con i ribassi maggiori accusati dalle società più esposte in Russia. A deprimere i mercati ha contribuito in misura rilevante anche la decisione della Bce di accelerare l’uscita dai piani di acquisto di asset per contrastare l’inflazione. I tassi rimarranno invariati ma gli analisti ipotizzano che l’uscita dal Qe venga anticipata nel terzo trimestre. L’ipotesi ha provocato un netto rialzo dei rendimenti dei bond dei Paesi europei e indebolito soprattutto i bancari. Lo spread Btp/Bund si è ampliato a 164 punti (variazione +13,56%, rendimento Btp 10 anni+1,90%, rendimento Bund 10 anni +0,27).
Londra segna -1,27%, Madrid -1,15%, Parigi -2,83, Francoforte -2,93%, Milano -4,20%
A Piazza Affari tra i pochi titoli in rialzo si segnalano Tim (+3,26%), con la prospettiva dell’opa di Kkr, Leonardo (+1,49%) grazie all’ incremento delle spese per la difesa annunciate da molti Paesi Ue, soprattutto dallal Germania, e alle voci di un consorzio con Rheinmetall, Kmw e Nexter per la costruzione di un carro armato europeo. In fondo al Mib Azimut (-11, 04%) dopo i conti, Iveco (-7,68%) e le banche, come UniCredit (-7,17%) e Intesa Sanpaolo (-7,61), più impegnate in Russia. Su
Sul mercato valutario, l’euro passa di mano a 1,1006 dollari (da 1,0993 ieri in chiusura) e a 127,68 yen (127,31).
In rialzo il petrolio: il Wti di aprile viene scambiato a fine seduta a 110,2 dollari (+1,3%) e il Brent di maggio a 113,1 dollari (+1,8%), mentre il gas naturale cala a 128 euro al megawattora (-18%).