La Liguria è al primo posto in Italia per percentuale di popolazione che vive nelle aree a rischio frane: 862.993, pari al 54,9% del totale. Il 5,9% risiede in aree a pericolosità elevata o molto elevata, quarto posto in Italia. Sono i dati pubblicati dall’Ispra nel rapporto 2021 “Dissesto idrogeologico in Italia“, presentato oggi.
Frane
Per quanto riguarda le frane, la Liguria, su 5.416 kmq di superficie, ne ha 103,3 a pericolosità molto elevata, 662,6 a pericolosità elevata, 1.435,1 a pericolosità media, e 943,4 a pericolosità moderata: in sostanza il 58,1% di tutto il territorio. Anche in questo caso la Liguria è tra le prime regioni in classifica dopo Valle d’Aosta, Provincia di Trento e Campania. Occorre anche tenere conto che la Liguria ha una percentuale di montagna e collina sul totale del territorio che è vicina al 100%. A livello provinciale è Genova quella dove è più ampia la superficie interessata da frane a pericolosità molto elevata (P4) o elevata (P3): 24,9%, seguita da Imperia (10,6%), La Spezia (8,7%) e Savona (7,2%).
L’abbandono delle aree rurali montane e collinari ha determinato un mancato presidio e manutenzione del territorio e dei manufatti antropici. In particolare i versanti con terrazzamenti agricoli, estremamente diffusi in Liguria, in assenza di una costante manutenzione dei muretti a secco e dei sistemi di drenaggio, sono particolarmente suscettibili all’innesco di fenomeni franosi in concomitanza di piogge intense (com’era accaduto durante l’alluvione delle Cinque Terre nel 2011).
Di sistemi di monitoraggio in situ delle frane, in Liguria se ne contano 69 tra attivi e dismessi, terzo posto italiano dopo Piemonte (385) e Lombardia (77).
In ogni caso, rispetto al 2017, le aree a pericolosità da frana in Liguria sono diminuite dello 0,1%, pari a 2 kmq, ma aumentate quelle più pericolose: le superfici P4 e P3 sono aumentate dell’1,9%, pari a 14 kmq.
Andando a vedere le superfici allagabili, la Liguria ha 115,5 kmq a elevata pericolosità idraulica (2,1%), 155,9 a media pericolosità (2,9%) e 192 a bassa pericolosità (3,5%). In questo caso dipende soprattutto dall’assenza di fiumi, in favore di torrenti di breve lunghezza. A livello provinciale a essere più coinvolta da possibili inondazioni è la provincia della Spezia (dove ci sono il Vara e il Magra) con il 5,3% di territorio a elevata pericolosità idraulica, il 7,3% a media pericolosità e l’8% a bassa. Le altre province oscillano tra l’1 e il 3%.
Combinando le aree a più alta pericolosità di frana con quelle di pericolosità idraulica media, emerge che la Liguria ha superfici a rischio pari al 17% del territorio complessivo.
Costa, prevale la stabilità
Per quanto riguarda la costa, il 70% è stabile analizzando le variazioni dal 2007 al 2019, il 16,7% è in avanzamento, mentre il12,1% è in erosione. Il “merito”, sottolinea Ispra, è la conformazione della costa bassa rocciosa o ciottolosa, per natura più stabile e
con tempi evolutivi più lunghi rispetto all’intervallo di osservazione dei cambiamenti.
Il 100% dei comuni liguri, rileva Ispra, è interessato o da aree di pericolosità da frana P3-P4, da aree a pericolosità idraulica media e/o da erosione costiera.
Edifici a rischio
Per quanto riguarda gli edifici Le regioni con numero più elevato di edifici a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Sicilia, mentre i valori più elevati di percentuale rispetto al totale regionale si registrano in Valle d’Aosta (70,2%) e Liguria (58,5%), che hanno il primato anche per percentuale di “aggregati strutturali” a rischio in aree a pericolosità da frana P3-P4 (22,3% la Valle d’Aosta, 12,6% la Liguria) e in aree a pericolosità da frana complessive (72,8% la Valle d’Aosta e 64% la Liguria).
Su base provinciale, Genova, con il 17,5%, presenta il numero più elevato di edifici a rischio frane in Italia.
L’Ispra fa anche il calcolo delle imprese in aree a rischio di pericolosità da frana P3-P4: in Liguria sono poco meno di cinquemila (3,5% del totale, circa 13.200 addetti pari al 2,9%), 61.156 quelle in generale a rischio (43,5%).
Anche i beni culturali sono a rischio: in Liguria il 5,9% (11) sorge in aree a pericolosità da frana elevata o molto elevata, percentuale che si alza al 66,1% (8.339) se si considerano tutti i gradi di pericolosità.