In Liguria l’imprenditoria femminile tocca il 28,6%. Una percentuale che colloca la nostra regione sesta nella classifica nazionale. La media italiana dell’imprenditoria femminile è del 26,8%.
I dati emergono da un’analisi di Unioncamere, elaborati da Cna Liguria, in base ai quali i ruoli imprenditoriali ricoperti dalle donne nel 2021 sono 2,8 milioni, ossia più di un quarto del totale (26,8%). Nel 69,7% dei casi, peraltro, le donne non svolgono una funzione ausiliare ma sono responsabili in prima persona dello sviluppo del progetto imprenditoriale in qualità di titolari (29,2%) e di amministratrici (40,5%). Le donne operano mediamente in un’impresa su due e che, le stesse, rivestono ruoli apicali (titolare o amministratore) quasi in un’impresa su tre.
Spostando il focus dell’analisi sui settori produttivi, l’elemento che spicca con maggiore evidenza è che le donne operano principalmente nei servizi. E nello specifico i servizi per la persona (52%), aggregato che comprende le tinto-lavanderie, i parrucchieri e i centri estetici, il turismo (35,9%), a cui seguono l’agricoltura (29,3%) e il commercio (27,2%). La presenza femminile è di tutto rilievo nel settore dell’abbigliamento, dove il 44,7% dei ruoli imprenditoriali è ricoperto da donne.
A livello territoriale, i tassi di imprenditorialità femminile più alti si registrano nel Centro e nel Nord-Ovest del Paese.
«Mai come ora è determinante rilanciare e valorizzare l’occupazione femminile, sia attraverso il lavoro autonomo che attraverso quello subordinato – sostiene Paola Noli, presidente di Cna Impresa Donna Liguria – Per le donne imprenditrici della Cna la via maestra verso la parità di genere passa per la promozione della cultura del lavoro e dell’autoimprenditorialità. Il primo passo per conseguire effettive pari opportunità, combattere la violenza sulle donne e innalzare la qualità della loro vita è il raggiungimento dell’indipendenza economica e una sempre maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro. Per promuovere l’imprenditorialità rosa sono necessari interventi ben calibrati: l’assegno unico universale per i figli a carico e le misure previste dal Pnrr sono un primo importante passo per l’eliminazione di qualsivoglia disparità di genere».