Bper ha voluto dare un segno della propria volontà di integrarsi nella realtà ligure con una due giorni di incontri del presidente Flavia Mazzarella e dell’a.d. Pier Luigi Montani con l’Autorità portuale, il presidente della Regione e il sindaco di Genova. Al termine i vertici della banca e gli amministratori locali hanno incontrato la stampa nel palazzo della regione in piazza De Ferrari.
«Noi siamo venuti questi due giorni – ha dichiarato Flavia Mazzarella – per avere un incontro con le istituzioni. Siamo stati prima in banca, poi abbiamo incontrato l’Autorità portuale, il presidente della Regione e il sindaco. L’impressione che abbiamo avuto è molto positiva, siano stati accolti dalla città, abbiamo capito che è una città in grande espansione, ci sono grandi potenzialità di sviluppo, e noi come Bper ci siamo e ci saremo. L’idea è quella di completare questa operazione di acquisizione in tempi rapidi, quindi di rispettare il termine di giugno per poi procedere alla fusione».
Per quanto riguarda la guerra russo-ucraina la banca emiliana non teme ripercussioni dirette, essendo solo marginalmente presente in quei territori. «Naturalmente – ha precisato Mazzarella – le condizioni esterne sono molto complicate, con riflessi importanti su tutto il sistema bancario, lo vediamo da che cosa succede ai titoli sul mercato azionario. Siamo però una banca poco esposta con le banche russe, stiamo comunque monitorando il contesto di riferimento con grande attenzione quello che succede».
In giugno sarà reso noto il piano industriale di Carige. «Sarà un piano industriale – ha detto Pier Luigi Montani – che farà sicuramente bene alla banca nel suo complesso e a Carige. Per quanto riguarda l’autonomia di Carige – ha precisato Montani rispondendo alla domanda di un giornalista – bisogna intendersi cosa significa questa parola. Noi abbiamo l’obbligo, per poter acquisire le Dta, che son parte delle componenti del prezzo di acquisto, di fare la fusione. Questo non si può omettere se no si perderebbe un valore importante che serve anche per sistemare la banca. Sicuramente rimarrà una sede importante a Genova, e se il timore è che si voglia venire a fare, per usare un termine che non mi piace, macelleria sociale, la risposta è no. Ci saranno solamente investimenti che aiuteranno la banca a crescere, e crescendo la banca potrà dare una mano importante al territorio. Cosa che finora non ha potuto fare perché purtroppo non era in condizione di farlo. Adesso la banca è ben strutturata, come patrimonio e anche come dimensione, con Carige avremo una massa intermediata complessiva di oltre 400 miliardi, che non è poco, una buona dotazione di capitale, più di 2.200 sportelli, che poi dovremo razionalizzare, non a Genova ma in tutto il sistema bancario. Abbiamo una struttura che al sistema economico locale potrà essere di grande aiuto».
Per quanto riguarda il marchio Carige, l’a.d. del gruppo ha dichiarato che «Il marchio Carige è un marchio che ha 500 anni di vita e quindi sarà sicuramente valorizzato. Tutto quello che sarà valorizzabile sarà valorizzato». Per saperne di più bisognerà conoscere piano industriale, che sarà reso noto in giugno.
Il presidente della Regione Giovanni Toti ha annunciato: «Oggi finiamo un percorso, cominciato purtroppo anni fa, quando la politica si è occupata di banche e soprattutto di Carige, un percorso al quale ora la politica ha guardato con grande attenzione ma lasciando che il mondo bancario facesse quello che doveva giustamente fare, ed è stata una scelta opportuna, visto l’esito. Dopo la diagnosi, dopo la stabilizzazione, oggi finalmente parliamo di un malato che lascia l’ospedale e si prepara a tornare alla sua vita di banca del territorio. Le assicurazioni che abbiamo avuto dai vertici di Bper sono importanti, sia per quanto riguarda le direzioni, sia per il personale, sia per la rete delle filiali, sia per la volontà di continuare a essere una banca importante per questo territorio, anzi esserlo di più. Abbiamo condiviso il concetto che Genova e la Liguria sono un territorio in grande sviluppo, che le infrastrutture che arriveranno saranno ulteriore momento di integrazione con il resto del paese e di valorizzazione di tutti i nostri asset. Quindi direi che è stato un primo approccio molto positivo, preludio di un cammino felice per tutti».
Soddisfatto anche il sindaco di Genova Marco Bucci: «Sono rimasto molto contento delle rassicurazioni del management, c’è fiducia nel fatto di avere una banca qui a Genova che rappresenta il nostro terriorio e nello stesso tempo una grande banca che darà la robustezza necessaria per continare ad andare avanti. Nel territorio arriveranno 6,2 miliardi di investimenti da fare, ed è un argomento che abbiamo affrontato, oltre a quello del brand e del quartier generale e del fatto che abbiamo una questione riguardante l’occupazione. Che però potrebbe anche essere in crescita. È tutto da vedere».
Bucci è anche contento del fatto che ad acquisire Carige sia Bper: «Sono molto contento di questa scelta. Tra quelle possibili che ho visto, l’ho sempre detto fin dall’inizio, senza ovviamente voler interferire perché non possiamo interferire in queste cose, però dal mio punto di vista questa è la scelta migliore e ne sono molto contento».