Crollo dei listini mondiali con l’invasione russa dell’Ucraina. La Borsa di Mosca è stata travolta dalla notizia del conflitto, e ha dovuto registrare -40% per l’indice Rts (espresso in dollari), il Dax di Francoforte segna -3,96%, il Cac 40 di Parigi -3,83%, il Ftse 100 di Londra -3,88%, l’Ibex 35 di Madrid -2,86%, il Ftse Mib di Milano -4,14%.
Lo spread Btp/Bund si è ridotto del 3,99%, a 163 punti, con un aumento del Bund (rendimento Btp 10 anni+1,80%, rendimento Bund 10 anni+0,17%).
Nei prossimi giorni i listini saranno influenzati oltre che dall’andamento delle operazioni belliche dalle notizie delle sanzioni che Usa e paesi europei applicheranno nei confronti della Russia.
Intanto lo scoppio della guerra ha avuto come effetto immediato l’esplosione dei prezzi energetici, con il gas +40%, e il petrolio con il Wti di aprile in rialzo a 97,8 dollari al barile (+6,1%) e il Brent che scambia a 104,1 dollari (+7,5%). Il prezzo del del bene-rifugio per eccellenza, l’oro, in forte rialzo già nelle scorse settimane è volato questa mattina fino ai massimi degli ultimi 9 mesi raggiungendo quota 1948 dollari l’oncia.
A Piazza Affari sul Ftse Mib hanno chiuso in positivo pochissimi titoli, con in testa il Leonardo (+4,3%) grazie alla maxi-commessa Eurodrone. In coda sono UniCredit (-13,49%), tra gli istituti europei più esposti in Russia, e Pirelli (-10,4%) che ha una forte presenza nel paese. In forte perdita tutti gli altri bancari, il risparmio gestito e le compagnie assicurative.
Sul fronte dei cambi, l’euro cala a 1,1146 dollari (da 1,1344 dollari ieri in chiusura) e a 128,61 yen (130,58). Dollaro-yen a 115,41.