La Bce ha lasciato i tassi invariati ma la sua presidente, Christine Lagarde, ha precisato che «I rischi per l’inflazione, soprattutto nel breve periodo, ora sono orientati al rialzo» e quindi, «pur evitando passi affrettati, la valutazione sui tassi verrà fatta il mese prossimo in base alle stime macroeconomiche aggiornate». Le dichiarazioni di Lagarde sono state interpretate dai mercati come l’annuncio di una prossima stretta sui tassi, tanto più che la Bank of England ha già alzato il costo del denaro allo 0,5% e la Fed ha confermato un atteggiamento aggressivo per frenare l’impennata dei prezzi.
L’euro è così salito a 1,14 dollari (da 1,12 ) e le Borse europee hanno chiuso in rosso. Il Cac 40 di Parigi segna -1,54%, il Dax 40 di Francoforte -1,63%, il Ftse 100 di Londra -0,61%, l’Ibex 35 di Madrid -0,22%, il Ftse Mib di Milano -1,09%. Il pessimismo in Europa è stato esasperato dal crollo (-20%) a Wall Street di Meta Platforms, la casa madre di Facebook, causando sfiducia per i titoli tech.
Lo spread Btp/Bund ha subito una forte espansione, a 145 punti (+6,27%) in scia al balzo del rendimento dei titoli di stato italiani dopo le dichiarazioni di Lagarde.
A Piazza Affari, come nel resto d’Europa la prospettiva, della fine dei tassi zero ha spinto i bancari. Sul Mib ai primi posti si sono piazzati Unicredit (+2,31%), Bper Banca (+1,96%), Banco Bpm (+1,74%), Intesa Sanpaolo (+1,15%). In coda troviamo Saipem (-6,38%), Amplifon (-6,09%), Interpump (-4,3%), Stm (-4,07%).
Sul fronte dei cambi, l’euro è in netto rafforzamento a 1,1442 dollari (da 1,1297 ieri in chiusura), a 131,40 yen (129,18), mentre il dollaro-yen è pari a 114,83 (114,35).
Si è ripreso il petrolio, dopo il calo dovuto alla decisione dell’Opec e dei suoi alleati di ratificare un aumento della produzione: il Wti di marzo scambia a 88,7 dollari (+0,4%) e il Brent di aprile a 89,7 dollari (+0,3%).