È il neurologo Paolo Tanganelli il nuovo Garante dei diritti degli anziani del Comune di Genova.
Nato nel 1949 a Livorno, Tanganelli è stato primario del reparto di Neurologia al’ospedale PA Micone di Genova e da ottobre 2013 a novembre 2018 è stato primario del reparto di Neurologia dell’ospedale Villa Scassi. Dal 2009 è professore a contratto per l’insegnamento di Neurologia nel Corso di Laurea in Infermieristica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Genova.
«È chiaro che Tanganelli sia una figura di profilo altissimo – dice l’assessore alle Politiche per la Famiglia Lorenza Rosso – e che la sua nomina sia garanzia non solo di competenza, ma anche di empatia e capacità di ascolto. Da oggi per il professore inizia una nuova sfida: quella di farsi garante di una delle categorie più fragili della nostra società, quella degli anziani, categoria che forse più di altre ha subito gli effetti della pandemia e delle sue conseguenze sia sotto un punto di vista socio-economico che dal punto di vista della loro salute, sia fisica che mentale».
Il profilo di Tanganelli spicca proprio per la corposità e per l’importanza del suo curriculum: laureato con 110 e lode all’Università di Genova nel 1974, ha all’attivo 120 pubblicazioni su riviste scientifiche italiane e internazionali.
È stato Coordinatore Regionale della Siss (Società Italiana per lo Studio dello Stroke).
Nel 2001 un suo progetto “Realizzazione di una rete assistenziale integrata per via telematica per i soggetti con Alzheimer nel ponente del comune di Genova” ha ricevuto un finanziamento triennale dal ministero della Salute.
Nel 2004 ha vinto il Premio Nazionale “FORUM P.A. Sanità, la quinta rassegna dell’innovazione nei servizi sanitari organizzata con il patrocinio del Ministero della Salute ed in collaborazione con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, il CNR-Istituto di Tecnologie Biomediche, il Sole 24 Ore Sanità, 3M, FIASO, Federsanità/ANCI con il progetto “Collegamento telematico tra ospedale e territorio per la continuità assistenziale”.