Hanno chiuso contrastate le borse europee, prive di una direzione precisa, attente ai segnali di inflazione e alle prese con gli orientamenti diversi di Federal Reserve e Bce. Ieri Christine Lagarde, presidente della Bce, ha rassicurato sul fatto che è improbabile un rialzo dei tassi nella zona euro nel 2022, mentre la Fed potrebbe procedere a una intensificazione del tapering o a un rialzo dei tassi nella prima parte del prossimo anno.
Il Ftse 100 di Londra segna – 0,3%, il Dax 40 di Francoforte +0,6%, il Cac 40 di Parigi +0,3%, il Ftse Mib di Milano -0,23%. In contrazione lo spread Btp/Bund a 119 punti base (-1,74%).
A Piazza Affari il maggiore ribasso del listino principale è di Generali (-2,47%), mentre al primo posto si piazza Interpump (+3,26%).
Sul fronte dei cambi, l’euro vale 1,1343 dollari (1,1370 in avvio e 1,1423 ieri in chiusura) e 129,943 yen (114,27 e 113,94) e viene scambiato a 114,556 yen (129,93 e 130,16).
Poco mosso il prezzo del greggio: il contratto consegna gennaio sul Brent è stabile a 82,05 dollari al barile e quello scadenza dicembre sul Wti scivola dello 0,49% a 80,49 dollari al barile.