«Aspettiamo che il governo ci dia l’ok per partire in modo diffuso per la terza dose, e spero che lo faccia presto. Credo che già nei prossimi giorni la terza dose si estenderà ai cinquantenni». Lo ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti questa mattina a margine della dimostrazione pratica del funzionamento del robot chirurgico Mako in funzione al Galliera e al san Bartolomeo di Sarzana.
Che nei prossimi giorni la terza dose venga estesa ai cinquantenni è stato confermato dal sottosegretario di Stato Andrea Costa, intervenuto a Start, su SkyTg24.
«Liguria Digitale – ha proseguito Toti – ha già elaborato il sistema che prenota anche a distanza di mesi sapendo quando è stata effettuata l’ultima dose di vaccino da un cittadino, e ti mette nelle condizioni di avere già il tuo appuntamento anche a distanza di molte settimane. Occorre che il governo, supportato da tutti le commissioni tecniche ci dia il calendario, poi noi siamo pronti a partire anche domani mattina. Oggi parte la prenotazione su tutte le fasce per chi ha fatto il vaccino Johnson in Regione, e fino ai sessant’anni si stanno prenotando. Mi auguro che tutti i cittadini abbiano la stessa solerzia e lo stesso spirito che hanno avuto con la prima e seconda dose, perché è chiaro che dipende molto, al di là dell’obbligo del green pass, dalla proattività e della convinzione del cittadino, che si sottopone al vaccino per la tutela sua e della sua famiglia. Possiamo renderlo obbligatorio, ma non possiamo certo incarcerare chi non vuole farsi i vaccini. Diciamocelo, abbiamo fatto il massimo per dare il senso dell’urgenza, dell’esigenza e dell’importanza di vaccinarsi; credo che abbia funzionato, se l’Italia va meglio del resto d’Europa qualche merito stavolta ce l’abbiamo».
Toti, rispondendo alle domande dei giornalisti, si è detto contrario all’ipotesi di fare pagare le cure ai non vaccinati ammalati di Covid. «Non pagare le cure per i non vaccinati – ha spiegato – sarebbe come non pagare le sale operatorie per i fumatori o le cure per il diabete per i cicciotti come me, una cosa francamente non solo inumana, ma anche contraria al diritto naturale e positivo. La sanità serve per chi ha comportamenti corretti, per chi è sfortunato, e anche per chi si fa un po’ male da solo. In questo senso, bisogna continuare con la prevenzione. Il lockdown per non vaccinati è diverso, perché vuol dire protegger anche le persone non vaccinate da alcuni ambienti in cui potrebbero contrarre il virus e hanno una minor protezione perché non vaccinati. Resta scivoloso dal punto di vista delle libertà costituzionali, ma è certamente una soluzione più sensata dell’altra».