«Molto spesso abbiamo regalato alla sinistra alcune battaglie del governo più liberale e riformista dai tempi di Giolitti, presieduto da un uomo che viene dal mondo delle banche e dell’economia. Su questo credo che una riflessione vada fatta. Non è un tema di uomini, ma di linea politica”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine del convegno di Confindustria “Sud e Nord insieme verso l’Europa” in corso nella Stazione marittima di Napoli, ripreso dall’agenzia Dire.
Per Toti le amministrative hanno rappresentato «una battuta d’arresto» per il centrodestra. «Ma non credo che sia colpa dei candidati − prosegue il governatore − Come sempre accade, taluni erano straordinariamente capaci e preparati, altri forse potevano essere scelti con maggiore accuratezza. Credo che non aver interpretato al meglio la ripresa del Paese, il consenso del governo Draghi, l’epoca riformista che si apre, la necessità e il bisogno di sicurezza del Paese legato al green pass e ai vaccini sia stata una penalizzazione per il centrodestra, in particolare nei confronti di un’opinione pubblica e un elettorato che normalmente è lo zoccolo duro del centrodestra. Il Paese ha riaperto le saracinesche, le hanno riaperte i negozi e le fabbriche, si è messo a lavorare a testa bassa, vuole tranquillità, sicurezza, serenità. Se non è il centrodestra l’interprete di tutto questo, non so francamente chi possa esserlo».
Toti, interpellato sul futuro di Forza Italia, ha ricordato che quello non è più «da tempo» il suo partito, precisando anche di augurare «buona fortuna» al partito. «Spero − afferma − che siano in salute perché il centrodestra vince quando tutti stanno in salute e bene, compresa Forza Italia. Poi, ho sentito dire al presidente Berlusconi, nelle ultime settimane, alcune delle cose più ragionevoli del nostro schieramento politico. È il segno che la statura dell’uomo è quella dello statista di un tempo».