Secondo il Comune di Genova è stato un successo: Genova Jeans, l’evento in programma dal 2 al 6 settembre ha registrato 13.600 ingressi alle mostre. Agli appuntamenti serali hanno partecipato circa 3.500 persone, mentre i convegni sono andati tutti sold out (l’ingresso per questi ultimi era solo su prenotazione).
Queste le presenze alberghiere ed extralberghiere dal 2 al 6 settembre: 10.540 le camere vendute per circa 18.500 persone e 31.863 i posti letto venduti.
Oltre a 50 fornitori del territorio, GenovaJeans ha coinvolto 76 tra negozi e marchi del settore e ha attirato a Genova 150 ospiti nazionali e internazionali e grandi aziende della moda, nonché 70 artisti.
Più difficile stimare le visite nelle vie del jeans, ma il Comune valuta circa 45 mila persone attraverso i dati turistici e di presenza ai diversi eventi (mostre, convegni, spettacoli, dimostrazioni).
Sono stati 23 gli animatori che hanno collaborato alla manifestazione
La copertura mediatica: 266 uscite sulla stampa nazionale ed estera e 3.783.807 persone raggiunte sui social e sul web.
«Uno straordinario risultato, che ci ripaga dello sforzo organizzativo e delle polemiche che ci hanno accompagnato fin dall’inizio – spiega l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – abbiamo lavorato a testa bassa a questo evento che, per cinque giorni, ha collocato la nostra città al centro della scena internazionale, proponendo numerose esperienze immersive tra cui le mostre, in particolare Artejeans allestita al Metelino. Il bilancio di questa prima edizione è dunque più che positivo: da ora si inizia a lavorare per GenovaJeans 2022».
«Sono molto contenta per l’entusiasmo che ho percepito nelle vie del jeans, da parte di visitatori e commercianti e per la visibilità ottenuta nel settore nella moda del jeans, come testimoniano le visite di operatori del settore, italiani ed esteri e delle aziende che si candidano a partecipare il prossimo anno – aggiunge Manuela Arata presidente comitato promotore di GenovaJeans – ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto che abbiamo dovuto organizzare in tempi brevissimi, dato che l’emergenza sanitaria non ci ha dato certezze sino a giugno inoltrato».