Si conclude a luglio la fase sperimentale del Progetto “Amici di Studio” realizzato da Agenzia per la famiglia Comune di Genova, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova e gli Istituti Comprensivi Sestri Est e Centro Storico, nell’ambito del Progetto “INFOrmiamoci e APPlichiamoci – Essere presenti nel tempo 2.0” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia.
Il progetto, ideato da Simonetta Saveri, responsabile di Agenzia per la famiglia, unisce un sostegno relazionale a un accompagnamento didattico-pedagogico per i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, attraverso l’azione di tutor universitari.
«Questo progetto – sottolinea Lorenza Rosso, assessore comunale alle politiche di sostegno alla famiglia – è riuscito a instaurare un rapporto tra giovani generazioni denso di significato per la formazione personale e la crescita responsabile nella società. Non si tratta soltanto di un sostegno dal punto di vista scolastico ma anche di un’occasione per incrementare e arricchire le opportunità relazionali».
Su richiesta degli studenti il progetto si protrarrà anche per le prime settimane di settembre e dal prossimo ottobre vedrà il coinvolgimento di altre scuole e altri studenti con le loro famiglie, che sono coinvolte fin da subito nella programmazione del sostegno.
«La fase sperimentale – ribadisce Barbara Grosso, assessore alle politiche dell’istruzione del Comune di Genova – ha riscosso pareri molto positivi da parte degli studenti, delle loro famiglie e dei tutor universitari e si è dimostrato una sistema efficace nell’apprendimento del metodo di studio e nel sostegno didattico. L’incontro tra studenti più giovani e quelli più grandi è il vero punto di forza del progetto».
«Nell’occasione di un’edizione degli Stati Generali dell’Educazione – dichiara Saveri – ho proposto all’Università di Genova la realizzazione di questo progetto e grazie alle risorse dell’avviso pubblico del Dipartimento per le Politiche della Famiglia siamo riusciti ad avviarlo. Il progetto si è rivelato davvero utile ed efficace e spero davvero che si possa estendere, con maggiori risorse. I nostri ragazzi hanno bisogno di questo sostegno, soprattutto relazionale e tra giovani generazioni».
La fase sperimentale è stata coordinata dalle professoresse Francesca Lagomarsino, Nadia Rania e Alessandra Modugno del Disfor Università di Genova con la dirigente scolastica dell’IC Sestri Est Maddalena Carlini e la docente referente professoressa Matilde Milito della scuola secondaria di primo grado “A. Gramsci”, il dirigente scolastico dell’IC Centro Storico Michael Pedrelli e la docente referente professoressa Giuseppina Andolfi.
«Con questo progetto – dice Lagomarsino – stiamo cercando di contribuire a limitare i disagi e le difficoltà create dalla pandemia e a sostenere le famiglie nel loro compito educativo. Diamo ai ragazzi un supporto didattico, ma soprattutto relazionale, in cui gli studenti più grandi fungono anche come modello di riferimento positivo a cui poter guardare in vista dei propri percorsi di vita futuri».
«Il progetto – sottolinea Pedrelli – dimostra quanto sia efficace creare nuove sinergie tra scuola, università e istituzioni locali nell’arduo compito di sostenere gli apprendimenti dei nostri ragazzi, sperimentando modalità di rinforzo innovative, soprattutto nei periodi di sospensione delle lezioni, al fine di arginare il cosiddetto “summer learning loss”, particolarmente significativo tra gli studenti più vulnerabili».
«La partecipazione alla fase sperimentale del progetto – sostiene Carlini – ha confermato e consolidato un fondamentale cambio di passo dell’approccio pedagogico dell’Istituto, sempre più orientato alla collaborazione interprofessionale e tra diversi attori della comunità scolastica e territoriale, sollecitata dalla pandemia, ma destinata a stabilizzarsi come obiettivo di resilienza. In particolare, la collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione ha consentito ad un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado Gramsci di beneficiare del “tutoraggio” di bravissime studentesse universitarie, in una cornice di scambio tra generazioni vicine, capaci di comunicare con efficace “complicità” e al contempo con una competenza orientata al risultato. Pertanto, a fronte anche del notevole consenso espresso dalle famiglie dei nostri alunni, auspichiamo di ripetere ed ampliare l’esperienza».