“Il dibattito sugli organi di informazione in merito agli scenari di consolidamento del sistema creditizio nazionale – molto attento agli assetti aziendali e alle ricadute economico-finanziarie, ma distratto circa le possibili ricadute sociali di eventuali operazioni gestite senza la dovuta oculatezza – e la recente pubblicazione del prospetto informativo relativo alla riammissione in Borsa del titolo Banca Carige, che comprende una nota Consob dal contenuto particolarmente preoccupante (pur sapendo che devono essere formalmente prospettati tutti gli scenari e la cautela da più parti richiamata) fanno sì che noi, organizzazioni sindacali del Gruppo, sentiamo la necessità di richiamare l’attenzione sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Lo si legge in una nota sindacale di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin.
“Ribadiamo inoltre, che qualunque ipotesi relativa al futuro del Gruppo non potrà che concretizzarsi con un partner che sia un soggetto bancario, in grado di realizzare un investimento industriale di lungo periodo e tale da salvaguardare l’occupazione e la professionalità del personale, l’attuale insediamento territoriale della Banca, il ruolo di Carige nel sostegno all’economia dei territori e le aspettative di famiglie e imprese”, prosegue la nota.
“Chiediamo al Fitd, in qualità di azionista di maggioranza di Carige, di definire un percorso che – nel rispetto di quanto già sottoscritto nel 2019 – persegua la continuità aziendale assicurando alle lavoratrici e ai lavoratori del Gruppo Carige le opportune garanzie occupazionali e professionali”.
I sindacati chiedono inoltre “l’immediata apertura di un tavolo di confronto negoziale permanente sul futuro aziendale”.
Nelle prossime settimane le organizzazioni sindacali del Gruppo Carige organizzeranno iniziative di presidio e di richiesta di incontri, coinvolgendo il Fitd e le istituzioni nazionali e territoriali.