In Liguria, nel 2020, le prestazioni ambulatoriali e specialistiche erogate sono diminuite di quasi il 30% rispetto all’anno precedente. A livello nazionale il calo è stato del 20,3%. Il dato emerge dal rapporto 2021 dell’Istat, che scatta una fotografia sulla situazione dell’Italia.
I numeri mostrano quanto, nel 2020, la diffusione del virus e la sua aggressività abbiano impattato sul sistema sanitario pubblico: molti servizi sono stati ridimensionati, riorganizzati o completamente sospesi per far fronte alla gestione dei pazienti affetti da Covid-19. A ciò si è aggiunto il timore delle persone di contrarre l’infezione, che ha spinto molti a rinunciare o a ritardare il ricorso alle prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno.
La conseguenza è stato appunto un calo significativo delle prestazioni sanitarie pubbliche durante la pandemia, che fa seguito a una diminuzione osservata già negli anni precedenti (-1,6% in Liguria tra 2019 e 2018, -1% in Italia). Un riflesso dei tagli alle risorse economiche, ai posti letto e al personale sanitario che hanno messo sotto pressione la sanità territoriale.
In valori assoluti, nella nostra regione, parliamo di 13.715 prestazioni sanitarie nel 2020, contro le 19.367 del 2019 e le 19.058 erogate del 2018.
Lungo la penisola la diminuzione delle prestazioni ambulatoriali è stata particolarmente forte in Basilicata (-50%) e nella provincia autonoma di Bolzano (-42%). Cali nell’ordine del 30%, oltre che in Liguria, si sono registrati anche in Valle d’Aosta, Calabria e Sardegna. All’opposto, la flessione è risultata inferiore a quella media nazionale, e compresa tra l’11 e il 15%, in Campania, Sicilia e Toscana.
Scendendo nel dettaglio delle prestazioni, in Liguria nel 2020 sono diminuite soprattutto le visite specialistiche (-40% rispetto al 2019, contro il -1,4% rispetto al 2018). Marcato calo anche per gli esami diagnostici (-36,5% sul 2019, vs -0,4% tra 2019 e 2018) e per le prestazioni in ambito riabilitativo (-35%). Gli esami di laboratorio sono diminuiti del 28,6% sul 2019, rispetto al -2,8% registrato tra 2019 e 2018. Nell’ambito terapeutico, il calo è stato dell’11,3% sul 2019.