Approvato l’emendamento contenuto nei riformulati al decreto Sostegni bis, che assegna 5 milioni di euro all’ospedale Gaslini di Genova, fondi di ristoro per i maggiori costi sostenuti per l’emergenza Covid-19 e per l’incremento delle prestazioni di alta complessità in conseguenza della stessa. L’emendamento è stato presentato dal deputato ligure di Leu, Luca Pastorino.
«Siamo felici e orgogliosi di ricevere questi fondi, che sapremo investire per rendere ancora più sicuro e all’avanguardia l’ospedale, a servizio di tutti i piccoli che ne avranno bisogno − ha dichiarato Edoardo Garrone, presidente dell’Istituto Giannina Gaslini − Ringraziamo Luca Pastorino, che ha proposto l’emendamento, tutti i firmatari parlamentari liguri e i capigruppo in Commissione Bilancio e tutti coloro che hanno reso possibile l’approvazione di questo importante contributo a favore dell’ospedale pediatrico Giannina Gaslini, per il ristoro dei costi conseguenti all’emergenza da Covid-19».
Il fondo, per un totale di 10 milioni, prevede che gli altri 5 milioni vengano distribuiti a favore degli altri Irccs pediatrici italiani.
I firmatari parlamentari liguri che hanno dato la loro adesione sono Roberto Bagnasco, Sergio Battelli, Roberto Cassinelli, Sara Foscolo, Manuela Gagliardi, Raffaella Paita, Edoardo Rixi, Marco Rizzone, Roberto Traversi, Franco Vazio.
I firmatari capigruppo commissione bilancio alla Camera sono Silvana Comaroli (Lega), Mauro Del Barba (Italia Viva), Stefano Fassina (Leu), Teresa Manzo (M5S), Ubaldo Pagano (Pd), Roberto Pella (Forza Italia), Guido Germano Pettarin (Coraggio Italia), Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Raffaele Trano (Gruppo misto).
«L’approvazione di questo emendamento − ha commentato Renato Botti, direttore generale dell’Istituto Giannina Gaslini − rappresenta il riconoscimento del grande lavoro di squadra che ha visto l’Istituto scientifico pediatrico Giannina Gaslini fronteggiare l’emergenza pandemica, riuscendo ad accogliere tutti i bambini che hanno necessitato di cure e le future mamme che hanno dato alla luce i loro bambini in sicurezza, garantendo la contestuale tutela lavorativa dei propri operatori e collaboratori. Un risultato ottenuto attraverso un capillare lavoro organizzativo, che è riuscito ad adattare tutta la struttura sia fisicamente sia funzionalmente, per offrire percorsi liberi dall’infezione, e parallelamente percorsi dedicati e distinti in grado di continuare a prendere in cura e curare pazienti sospetti e/o positivi al virus. Sono state inoltre implementate le “attività a distanza” in tutti i settori (telemedicina e teleconsulto, attività formative e didattiche da remoto e in FAD, ricerca e attività amministrativa in lavoro agile, attività di sostegno e volontariato). Parallelamente è cresciuta l’attività di alta complessità, che grazie ai fondi assegnati potremo ulteriormente sviluppare».