Un tavolo di confronto convocato al Mise con i ministri Giorgetti e Orlando e calendarizzato per l’8 luglio. Questo il risultato della lunga giornata di corteo e presidio prima davanti alla prefettura, poi davanti alle sedi di Comune e Regione e infine di nuovo davanti alla prefettura, dei lavoratori ex Ilva.
La premessa
Mercoledì, poche ore dopo il via libera del Consiglio di Stato alla prosecuzione delle attività dell’area a caldo di Taranto, i vertici di Acciaierie d’Italia, ancora pienamente in mano di ArcelorMittal in attesa del ritorno formale dello Stato italiano nel consiglio di amministrazione, respingevano al mittente la richiesta dei sindacati genovesi di sospendere la procedura di cassa integrazione almeno fino a lunedì, giorno in cui a Cornigliano arriverà il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. A gettare benzina sul fuoco anche la notizia arrivata ieri per cui l’azienda ha mandato una nave carica di coils a Savona, per aggirare il blocco di Genova.
Assemblea lunedì alle 7 per decidere come proseguire la protesta in attesa dell’incontro. Lo riporta l’agenzia Dire.
«Oggi non ce l’abbiamo fatta a sospendere la cassa integrazione, non ce l’abbiamo fatta ad assaltare il fortino, ma mandiamo un messaggio chiaro all’azienda: gli avveleniamo i pozzi, nei reparti, momento per momento» dice Franco Grondona, storico segretario della Fiom Cgil di Genova, riportando ai lavoratori dell’ex Ilva, che attendevano in presidio, l’esito del lungo tavolo in Prefettura. «Posso sbagliarmi – prosegue- ma l’Inps avrà difficoltà a concedere la cassa integrazione per crisi di mercato».
Grondona ammette: «Temevo peggio, speravo meglio. Tanti di voi sono tifosi di una squadra di calcio e chiedono coraggio, determinazione, grinta e volontà. Noi oggi ce li abbiamo messi, più di così non potevamo fare. A volte non basta, perché ti trovi davanti una palude nebbiosa, oscuri poteri che fanno i prepotenti con i deboli e i deboli con i forti. Abbiamo dimostrato di esserci e dimostreremo di esserci anche da qui all’8 luglio: sono orgoglioso di voi». Applausi scroscianti dei lavoratori per il discorso del sindacalista 74enne.
«Mi sono sentito poco fa con il ministro Giorgetti a cui ho chiesto di convocare anche le Regioni Liguria, Puglia e Piemonte al tavolo di confronto convocato al Mise sulla vertenza della ex Ilva. Il ministro ha espresso parere positivo rispetto a questa mia richiesta» ha dichiarato presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti in una nota, in vista dell’incontro in programma al Mise per l’8 luglio prossimo con i ministri Giorgetti e Orlando per discutere delle prospettive industriali e della situazione occupazionale.
L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria Andrea Benveduti aggiunge in una nota: «Accogliamo con favore che il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, abbia dato seguito alle nostre richieste di attivazione di un tavolo a Roma con i sindacati, convocandolo per il prossimo 8 luglio. Come in passato, Regione Liguria è sempre a disposizione per agevolare un dialogo costruttivo che possa aiutare i lavoratori a ottenere le risposte che cercano dall’azienda. Con un mercato in crescita, sarebbe un delitto disperdere un saper fare insito nella tradizione della nostra regione, che a Genova coinvolge circa mille famiglie. Pur comprendendo l’esasperazione dei lavoratori ex Ilva, ormai da troppo tempo lasciati in un limbo professionale ma anche umano non possiamo che condannare gli episodi di violenza ai danni delle nostre forze dell’ordine che, con senso del dovere, difendono quotidianamente la sicurezza di tutte le nostre comunità. Da tempo chiediamo, per un paese industrializzato come l’Italia in cui la filiera dell’acciaio ha sempre ricoperto un ruolo strategico, la definizione di un piano industriale in cui eccellenze come l’ex Ilva possano consolidarsi e svilupparsi, anche in vista delle risorse in arrivo dal Pnrr».
La solidarietà alle forze dell’ordine è arrivata anche dalla Uil e dalla Uilm: «Nel corso della manifestazione dei lavoratori ex Ilva sono state provocate da alcune frange facinorose che tentavano di farsi aggredire, durante la protesta alla quale noi avevamo aderito con il giusto spirito» dichiarano congiuntamente Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria, e Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova.
Il sindaco Marco Bucci ha incontrato i lavoratori: «Abbiamo detto chiaro e tondo al governo che la cassa integrazione è totalmente inaccettabile perché il mercato sta crescendo e il prodotto che viene fatto a Genova è di qualità: bisogna solo farlo e venderlo. Io posso fare solo moral suasion. Bisogna andare da chi è direttamente responsabile». Il sindaco aggiunge di aver chiesto ad Arcuri che non appena lo Stato entrerà effettivamente in Acciaierie d’Italia dovrà prendere le redini dell’azienda. «A quel punto, noi abbiamo un piano di sviluppo per tutta l’area di Cornigliano».