Durante il question time alla Camera, il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, si è espresso a proposito della nomina di un commissario per la costruzione della Gronda di Genova: «Evidenzio − ha affermato − che il Piano economico finanziario prevede l’effettuazione da parte del concessionario di investimenti sull’intera rete gestita pari a 13,2 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relative al passante autostradale di Genova. In considerazione della valenza strategica dell’opera, le strutture del ministero stanno vigilando sull’effettuazione di quello che è possibile per migliorare la situazione della viabilità in Liguria in generale, ma poi vigileranno sulle modalità e tempistiche di realizzazione, segnalando ove dovessero ricorre i presupposti la necessità di procedere alla nomina di un commissario straordinario».
La Gronda di Genova, ha aggiunto il ministro, è «un’opera inserita nella proposta di definizione consensuale della procedura di contestazione avviata nei confronti di Aspi a seguito del crollo del viadotto sul fiume Polcevera. I tempi di avvio dei lavori sono, pertanto, strettamente correlati a quelli di definizione del citato provvedimento, nonché a quelli di approvazione del Piano economico-finanziario di Aspi».
Per il presidente della Regione, Giovanni Toti, si tratta di dichiarazioni che «da un lato ci confortano, perché certificano che su questa opera strategica di straordinaria importanza non si torna indietro, ma ora è venuto definitivamente il momento di passare dalle parole ai fatti. Genova e la Liguria non possono più aspettare, le infrastrutture, e la Gronda in particolare, sono strategiche per farsi trovare pronti e cogliere in pieno le opportunità della ripartenza dell’economia del Paese».
«Il cantiere della Gronda deve partire subito – aggiunge Toti – il progetto è pronto a partire ormai da tre anni, Regione Liguria ha già espropriato i terreni e, tramite Autostrade per l’Italia, sono stati pagati gli indennizzi. Oltre a questo ci auguriamo che alle richieste del ministero di riduzione dei pedaggi sulla rete ligure corrispondano al più presto fatti concreti».



























