È stato presentato questo pomeriggio il progetto di riqualificazione dell’ex colonia Olivetti di Marinella di Sarzana. L’immobile, in stato di abbandono dal 1983, è stato acquistato nei giorni scorsi dal Gruppo Bulgarella, tra i leader in Italia nel restauro e riqualificazione di immobili storici e vincolati.
Tra gli interventi del Gruppo si ricordano, tra i più recenti, quelli delle colonie Principi di Piemonte, Regina Elena o Vittorio Emanuele II sul litorale toscano, strutture storiche similari alla colonia Olivetti.
L’impresa ha acquistato l’edificio da Arte Genova per un importo di oltre 2 milioni di euro, e ha intenzione di ampliare l’investimento per realizzare un resort di lusso, effettuando interventi che rispettino i vincoli storico-artistici della struttura e del parco, un classico esempio di giardino all’italiana. Un’importante azione di riqualificazione, che segue ampie interlocuzioni con Regione Liguria, Comune di Sarzana e Soprintendenza e che riguarda oltre all’immobile di 2.942 metri quadrati anche il giardino storico, di circa tre ettari. Scopo degli interventi è la trasformazione del complesso in un immobile a destinazione turistico- ricettiva e nello specifico la realizzazione di un resort di alto livello, capace di attirare clientela internazionale. Infine, è prevista anche la realizzazione di un parcheggio con posti auto pubblici e privati. Il progetto prevede 92 camere tra standard, junior suite e suite su due piani (terra e primo piano), con un ristorante panoramico.
«Si tratta di una volta storica per questo territorio, che può finalmente cambiare volto – commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – . Ricordo uno dei primi sopralluoghi, nel 2015, alla Colonia Olivetti: fin da quel momento allora ci siamo ripromessi di lavorare per rendere possibili gli investimenti su questa struttura. Lo abbiamo fatto con il forte supporto dell’amministrazione comunale di Sarzana, che si è mostrata coraggiosa e ci ha affiancato realizzando in due anni molti obiettivi che erano parsi impossibili. La Colonia Olivetti, che è da quasi quarant’anni abbandonata, può essere simbolo di una politica che non funziona ma anche di un’altra politica, pragmatica e concreta, che guarda a risolvere problemi e ad offrire opportunità al proprio territorio. La realizzazione di un resort di lusso garantirà non solo alla Colonia di tornare all’antico splendore, ma anche di potenziare l’offerta turistica di Sarzana e dell’intera provincia spezzina, con importanti ricadute positive, anche occupazionali, per il settore e per tutto l’indotto».
«Sono soddisfatto per il risultato raggiunto, frutto del lavoro realizzato da Regione Liguria e Arte – aggiunge l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola – grazie al quale siamo riusciti a trovare un’azienda che ha acquistato l’immobile e ha in progetto di riqualificarlo e valorizzarlo. L’ex Colonia Olivetti versava in uno stato di abbandono quasi quarantennale, generando problemi di degrado urbano e sociale. Queste importanti opere daranno una nuova vita all’edificio e al suo parco, al contempo rispetteranno gli importanti vincoli storici e artistici della struttura. Sarzana assisterà a uno dei più grandi interventi di riqualificazione urbana della Liguria, vedrà realizzato un resort di lusso, un parco aperto al pubblico ed un nuovo parcheggio. Un’operazione che renderà lo splendido borgo più vivibile per i cittadini, più attrattivo per turisti e creerà un volano economico ed occupazionale straordinario per la zona. Insieme al nuovo piano spiagge, cambierà il fronte mare, con passeggiate sul litorale, pista ciclabile e parcheggi. Sarzana, infine, è al centro di altri progetti di rigenerazione urbana da parte di Regione Liguria, che si impegna costantemente per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio».
«Dal 2015, quando ci siamo insediati la prima volta – prosegue l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone – è stato forte l’impegno come Regione Liguria e Protezione Civile su questo territorio dal 2014 che è l’anno del crollo dell’argine del Parmignola. Abbiamo voluto correre e mettere la Colonia Olivetti nelle condizioni di potersi proporre come opportunità, non come luogo abbandonato al degrado. Abbiamo osservato un oggettivo cambio di passo negli ultimi tre anni, con l’avvio della ricostruzione degli argini crollati, e l’autorità di bacino ha finalmente potuto certificare la mitigazione del rischio e liberare la Colonia dai vincoli urbanistici dovuti alla pericolosità idraulica. Siamo tornati ora a investire su Marinella, con cinque milioni di finanziamento per le opere di messa in sicurezza della piana e delle acque medie. Senza sicurezza non c’è futuro né possono esserci le condizioni per investire in un territorio, non ci stanchiamo mai di ripeterlo, e investire sulle opere di protezione civile ha finalmente permesso a Marinella di diventare una terra di opportunità, non soltanto di degrado come era stata relegata da politiche fallimentari negli ultimi decenni».
«Sarzana aspettava un giorno come questo dal 1983 – conclude il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli – e siamo felici di poterlo vivere oggi, con i fatti e oltre ogni promessa. Eravamo abituati, noi sarzanesi, agli annunci più disparati sulla Colonia Olivetti: ma la verità è che fino all’ultimo anno non c’erano le condizioni per un privato di investire sulla Colonia, e gli annunci restavano inevitabilmente e soltanto chiacchiere vuote. Noi abbiamo preferito lavorare, duramente e con fatica, senza interesse agli annunci ma guardando all’obiettivo di mettere finalmente i privati nelle condizioni di investire sulla Colonia Olivetti e guardare a Marinella come a una terra ricca di opportunità, superando decenni di abbandono e di degrado. Piano spiagge, messa in sicurezza del Parmignola, piana e acque medie: abbiamo una visione di sviluppo chiara e forte, e gli investimenti già effettuati oltre ai concreti altri interessi mostrati stanno dimostrando che questa visione è percepita e rappresenta un cambiamento positivo, che i sarzanesi aspettavano da troppo. Prima la Colonia era il simbolo del degrado, oggi lo è di opportunità per il turismo e per l’intero indotto di un territorio e di una Città che dal 2018 ha finalmente trovato il coraggio di cambiare e di guardare al futuro con speranza».