Promuovere borse di dottorato di ricerca di durata triennale, oltre a quelle già previste dall’offerta formativa, per le quali si prevede obbligatoriamente per il dottorando un periodo di studio e ricerca presso imprese su aree tematiche trainanti per l’economia ligure.
Un protocollo d’intesa che per la prima volta coinvolge Regione Liguria, Università di Genova e Confindustria Genova nell’ottica di avvicinare sempre di più il mondo della ricerca e quello dell’Università. Siglato questa mattina nella sede di Regione Liguria il Protocollo d’Intesa tra Regione Liguria, Università di Genova e Confindustria Genova.
Le aree individuate sono mirate: digitale, industria, aerospazio, salute, cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione, sicurezza per i sistemi sociali, clima, energia, mobilità sostenibile, prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente.
«Questo protocollo d’Intesa di Regione con Confindustria Genova e Università di Genova – dichiara l’assessore regionale a Università e Formazione Ilaria Cavo – è inedito nell’alta formazione perché coinvolge contestualmente tre soggetti che fissano un obiettivo comune: formare per occupare. Il protocollo impegna Confindustria a fornirci i fabbisogni di alte figure professionali. L’Università può così organizzare i dottorati laddove le aziende necessitano, Regione può programmare il sostegno nei settori segnalati e, di ritorno, Confindustria può ottenere dottorandi nei settori ricercati, contribuendo al sostegno di queste borse. Questo impegno a tre è un fattore di crescita per la nostra regione e per i nostri giovani che verranno così formati per diventare gli alti professionisti del futuro. Grazie a questa collaborazione, il protocollo fornisce già un’indicazione chiara per quanto riguarda le aree di intervento».
L’impegno economico stimato è di circa 3 milioni di euro. La Regione attingerà dal Fondo Sociale Europeo, ma attende anche di capire quante risorse saranno dedicate a questa voce nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. La speranza è di finanziare una trentina di posti.
«La già ottima sinergia tra Ateneo, Regione Liguria e Confindustria si consolida ulteriormente con questo Protocollo d’intesa, che prende l’avvio dalla situazione critica fotografata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-Pnnr in ambito di studi di dottorato in Italia» commenta Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova.
In Italia tra il 2008 e il 2019 si è registrato un calo del 40% nel numero dei titoli di dottorato conferiti; nella fascia d’età 25-34 anni solo una persona su 1000 consegue il dottorato, mentre in Europa la media è di 1,5 e tale numero raddoppia in Germania (2,1). I già pochi dottori di ricerca, poi, tendono a lasciare il Paese al termine del loro percorso di studio. Si calcola che il 20% di loro trovino un’occupazione all’estero.
«Il Protocollo firmato oggi vuole dare un prezioso contributo per invertire questa tendenza negativa – aggiunge Delfino – nell’alveo di quanto stabilito anche dal Programma Nazionale della Ricerca 2021-2027, che incentiva la qualità della formazione alla ricerca a favore di dottorati innovativi coerenti con le esigenze del sistema produttivo, l’Università di Genova apre oggi un dialogo costruttivo con Regione e Confindustria per promuovere borse di dottorato, aggiuntive rispetto a quelle previste dall’offerta formativa, che prevedano obbligatoriamente il binomio studio-ricerca nelle imprese. I dottorati saranno focalizzati su tematiche trainanti dell’economia regionale, con un’attenzione particolare alle prospettive occupazionali. In questo modo i nostri studenti potranno individuare linee di formazione e ricerca all’interno delle realtà produttive che, a loro volta, trarranno beneficio nell’impiego di giovani preparati, dinamici e pronti a dare il loro contributo in ambiti di pressante attualità quali, solo a titolo di esempio, smart ports, mobilità intelligente, infrastrutture 4.0».
«Grazie a questo protocollo d’intesa – dichiara Sandro Scarrone vicepresidente Vicario di Confindustria Genova con delega alle Tecnologie Digitali e Advanced manufacturing – si realizza un tavolo strategico allo scopo di fare sistema e di individuare le principali linee di sviluppo di Genova e della nostra Regione. Quando abbiamo fatto la proposta abbiamo trovato la sensibilità e l’immediata disponibilità del rettore e dell’assessore Cavo, delegata, tra l’altro, ai rapporti con l’Università, per rafforzare l’alleanza tra il mondo delle imprese e il mondo della ricerca, tra le realtà del fare e le realtà del sapere. La nostra missione è trattenere i giovani e attrarre altri da fuori. Le Pmi liguri sono belle realtà anche se meno attrattive. La permanenza in azienda serve per costruire esperienza e occupazione».
Scarrone cerca anche di sfatare un mito: «Dire che a Genova non c’è lavoro è una bugia. Manca l’incontro tra domanda e offerta. Tante opportunità non si conoscono, per esempio l’iniziativa Adotta un talento nel 2019 non ha avuto il successo sperato. Con questo accordo andiamo verso una direzione mai presa prima: nessuno fa più per conto suo. Sembra un concetto banale ma non lo è».