Da lunedì 26 aprile la Liguria torna in fascia gialla. La misura, anticipata ieri sera dal presidente della Regione, Giovanni Toti, nel consueto punto sulla situazione Covid, dovrà essere confermata oggi dal report settimanale del Cts e dalle ordinanze ministeriali.
«L’indice RT è abbondantemente sotto l’1 – spiega Toti – Da lunedì 26 dunque dovremmo essere nuovamente in quella fascia di rischio e seguiremo le regole sulle riaperture che verranno stabilite».
Ieri si è inoltre svolta una nuova riunione straordinaria della Conferenza regioni, convocata dal presidente Fedriga: «C’è delusione e anche stupore su alcune decisioni prese – commenta Toti – Speravamo che le Regioni avrebbero potuto dare un contributo che era di semplice ragionevolezza e moderazione, non particolarmente distonico rispetto alle linee del governo. Avevamo chiesto solo aggiustamenti perché queste riaperture potessero essere effettive e potessero non essere vissute quasi come provocazioni in taluni casi, vista la difficoltà del momento: così non è stato. Avevamo chiesto di utilizzare gli spazi interni degli esercizi pubblici che verranno riaperti, anche perché il tempo ballerino di questa primavera lo renderebbe necessario, ma la risposta è stata negativa; abbiamo chiesto almeno il prolungamento di un’ora del coprifuoco, ma anche su questo non c’è stata risposta positiva e me ne dispiaccio. Dover tornare a casa alle 22 vuol dire in molti casi non poter usufruire dei servizi che riapriranno. Aspettiamo poi di conoscere nel dettaglio il tema dei pass vaccinali per gli spostamenti per commentare nel merito, vista la delicatezza del tema. Ci era stato proposto un accordo sulle aperture delle scuole superiori, che portava la didattica in presenza dal 60 al 100%: il governo ha deciso di spostare la forchetta bassa di queste due percentuali al 70%. Applicheremo quanto stabilito, anche se alcune regioni che hanno ancora alta incidenza di contagio chiedevano una maggiore prudenza. Ci sono infine decisioni che francamente non si comprendono, come chiudere i ristoranti all’interno ma aprire cinema e teatri. Abbiamo chiesto dunque un’ulteriore riflessione al governo e rapide verifiche per capire se non sia possibile tornare su quelle decisioni».
Incontrate anche le categorie economiche liguri, i rappresentanti Anci e i sindacati per discutere il piano riaperture e ragionare sulle misure da prendere nelle prossime settimane: «Abbiamo avviato un confronto produttivo sia sui bandi sia su aspetti importanti come l’uso gratuito del suolo pubblico ai locali che apriranno all’aperto. I Comuni stanno procedendo in questo senso e la Regione li segue sulle aree demaniali: domani (oggi) l’assessore Scajola porterà in giunta una pratica che equipara il suolo pubblico dei Comuni alle aree demaniali, in modo da poter aiutare chi ha una concessione su un’area demaniale. Abbiamo stabilito che lavoreremo concertando insieme alle principali associazioni di categoria e alle associazioni sindacali un patto per lo sviluppo della Regione Liguria. Penso che sarà un lavoro proficuo. La stagione è faticosa, ma le opportunità che abbiamo davanti possono e devono essere colte con il massimo impegno».
Sul fronte vaccini, il governatore afferma: «Con l’arrivo di un’importante fornitura di Pfizer e lo sdoganamento di Johnson & Johnson siamo all’88% del somministrato sul consegnato. Anche oggi abbiamo superato i 12 mila vaccini: la percentuale della popolazione vaccinata sale al 24,3% contro una media italiana del 19%; le seconde dosi sono il 9,5% contro il 7,9% della media nazionale, segno che l’accelerazione sta dando i suoi frutti. Oggi apriamo alle prenotazioni l’ultima fascia tra quelle consentite dall’ordinanza del generale Figliuolo, quella che va dai 60 ai 64, dalle 23 di stasera online e da domani attraverso gli altri canali. Così tutte le fasce dai 60 agli over 80 e ultravulnerabili hanno accesso alle vaccinazioni, che stanno procedendo speditamente».