La Corte di Appello di Genova ha assolto tutti i 18 imputati condannati in primo grado per le cosiddette spese pazze del consiglio regionale relative ai i bilanci degli anni tra il 2010 e il 2012 perché “il fatto non sussiste“.
Tra gli imputati assolti Edoardo Rixi, deputato e segretario regionale della Lega. Rixi era stato condannato in primo grado a 3 anni e 5 mesi di reclusione e in seguito alla condanna aveva dovuti lasciare la carica di viceministro ai Trasporti nel primo governo Conte.
Le accuse nei confronti dei 18 imputati erano a vario titolo di peculato e falso per i rimborsi ottenuti dai consiglieri regionali nel periodo 2010-2012.
Le assoluzioni, oltre a Rixi, riguardano anche Michele Boffa (Pd); Luigi Morgillo (Pdl/Forza Italia); Francesco Bruzzone (Lega); Armando Ezio Capurro (ex Noi con Burlando, passato a Direzione Italia); Giacomo Conti (Federazione della sinistra); Raffaella Della Bianca (allora Pdl/Forza Italia); Marylin Fusco (Diritti e Libertà); Roberta Gasco (Pdl/Forza Italia); Marco Limoncini (Udc); Marco Melgrati (Pdl/Forza Italia); Nino Miceli (Pd); Matteo Rossi (per quasi tutto il mandato in Sel); Matteo Rosso (dal Pdl a Fratelli d’Italia); Alessio Saso (Nuovo centrodestra); Aldo Siri (Lista Biasotti); Franco Rocca (Nuovo centrodestra); Alessandro Benzi (da Sel al Gruppo misto); Gino Garibaldi (eletto con il Pdl).
Il sindaco di Cogorno Gino Garibaldi e il sindaco di Alassio Marco Melgrati erano stati sospesi dall’incarico in base alla legge Severino e poi tornati nelle loro funzioni, il primo dopo un ricorso, il secondo dopo scadenza del periodo di sospensione.