Sono 160 gli elaborati inviati non solo da ogni provincia ligure, ma anche dalla Svizzera, dall’Irlanda, dalla Spagna e da ogni regione d’Italia per il concorso internazionale “Pestochampionship Mascot”.
Sabato 20 marzo, alle 11,30, durante l’ottava edizione del Campionato Mondiale del Pesto, il vincitore sarà premiato dall’assessore comunale al Commercio e Grandi Eventi Paola Bordilli, in diretta Facebook. Il concorso, lanciato a dicembre dall’assessorato al Commercio e Grandi Eventi e dalla Camera di Commercio di Genova, è una delle novità del Campionato mondiale di pesto genovese al mortaio. L’elaborato diventerà il testimonial che accompagnerà e valorizzerà tutte le manifestazioni del Campionato Mondiale nei prossimi anni e quindi del pesto genovese, la salsa cruda simbolo della città e della Liguria nel mondo.
Il concorso, aperto ad appassionati di grafica, design, fumetti, disegno, creativi di ogni età e scuole, nella scelta del vincitore, ha visto impegnata una giuria con otto esperti in design e grafica che hanno giudicato secondo il contenuto espresso dall’opera in attinenza alla precisione e alla professionalità del prodotto, empatia espressa, facilità nella riproduzione fisica e identità con il prodotto. Il concorso, aperto a tutti, ha raccolto partecipanti in modo trasversale e popolare, ma anche specialisti del settore. Il vincitore del contest riceverà sabato anche il premio di un assegno da 2.500 euro dall’assessorato ai Grandi eventi del Comune di Genova.
Sono 25 i concorrenti che partecipano all’ottava edizione del Campionato mondiale del pesto al mortaio, che quest’anno si svolgerà in differita sabato 20 marzo dalle 10.
«Il concorso – spiega l’assessore Bordilli – ha avuto un enorme riscontro e le opere inviate dimostrano quanto il Campionato del Pesto sia un evento molto conosciuto in tutta la Liguria e in Italia, attraendo un pubblico di appassionati eterogeneo e popolare. La mascot, che conosceremo sabato, potrà diventare un ulteriore strumento di valorizzazione del nostro territorio, dei prodotti dell’enogastronomia ligure e genovese fuori regione e all’estero. L’edizione del Campionato del Pesto quest’anno non potrà avere il tradizionale pubblico in presenza, ma crediamo che rappresenterà, come ogni anno, un’efficace occasione di conoscenza e promozione della nostra città e di tutta la filiera coinvolta nella produzione del pesto, coinvolgendo nella sfida appassionati e curiosi di ogni parte del mondo».
«Ringraziamo l’assessorato al Commercio e Grandi Eventi del Comune di Genova per aver stimolato la creatività dei fan del Campionato e non solo – dice il presidente di Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio – un’ottima idea per far parte della grande famiglia del pesto. Per questa edizione, esclusivamente in digitale, abbiamo voluto mantenere i riconoscimenti che caratterizzano da sempre lo spirito del campionato, la promozione del territorio come motore economico, dalla mascot al premio per chi pesta da più lontano a cura della associazione A Compagna, al premio per chi realizza il pesto “più alto del mondo”, a cura della nostra Camera di Commercio in collaborazione con la Camera di commercio di Treviso – Belluno, il cui motto è, non a caso, “bellezza e impresa”».
La giuria della Pestochampionship Mascot è composta: dal presidente Gianfranco Uber, vignettista; Barbara Schiaffino, titolare premio Andersen; Franco Portinari (Portos), grafico del Corriere della Sera; Ambra Gaudenzi, gallerista; Luciano Caratto, vignettista; Ferruccio Giromini, critico fumettista; Stefano Rolli, vignettista del Secolo XIX; Mauro Cavallero, grafico professionista dell’Associazione culturale Palatifini; Matteo Gennai della direzione Sviluppo del Commercio Comune di Genova; Giorgia Teso della Camera di Commercio di Genova.
«Abbiamo riscontrato un entusiasmo davvero inusuale – ha commentato il presidente della giuria Uber – molti si sono cimentati in questa avventura proponendo cosa per loro dovesse rappresentare, a livello di immagine, il pesto e il suo campionato in giro per il mondo. Il focus, oltre alla professionalità dell’immagine in sé, è stato direzionato sulla componente empatica, fondamentale per far prendere vita a una mascot. L’idea di coinvolgere le persone, i genovesi e i cittadini del mondo, ha dato ampio sfogo alla creatività».