Firmata l’intesa tra Regione Liguria e Comune della Spezia per limitare un certo tipo di attività commerciali in zone di particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico.
L’assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti spiega: «La vivibilità e la vita economica dei nostri centri storici è strettamente correlata al livello di commercio che vi si svolge. L’intesa raggiunta con il Comune della Spezia – dopo quelle raggiunte con Genova, Monterosso, Savona e Sestri Levante – mira proprio a tutelare il valore storico, architettonico e paesaggistico dei nostri centri urbani, qualificandone al contempo il tessuto economico».
Per Benveduti dire no ad aperture indiscriminate di attività a bassissimo valore aggiunto (come sexy shop, money transfer e distributori automatici) non vuol dire soltanto combattere il degrado. Ma significa anche preservare la tradizione, rivitalizzando il cuore delle città.
La misura è stata adottata in collaborazione con il competente soprintendente del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, le associazioni di categoria maggiormente rappresentative del commercio e dell’artigianato, Confcommercio e Confesercenti-Confartigianato e Cna.
«Un ottimo risultato raggiunto per il centro storico della Spezia – dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – ora più che mai è necessario tutelare al massimo i nostri esercizi commerciali e il decoro urbano, preservando le eccellenze locali e la bellezza del nostro territorio con un commercio di qualità. Una vetrina in centro significa famiglie che lavorano, una strada decorosa e pulita, illuminata, un presidio importante che deve essere valorizzato e non squalificato, che deve valorizzare tutto il centro storico e non degradarlo. Inoltre, è indubbio che un miglioramento anche estetico del tessuto commerciale del centro contribuisca sensibilmente a valorizzare tutto il centro storico e quindi tutta la nostra città».
Tra le nuove attività economiche si intende escludere alcune tipologie merceologiche che contribuiscono al degrado del territorio, come lavanderie automatiche, apparecchi automatici, phone center, telefonia, fax-internet point, money transfer, money change, sexy shop, sale giochi, compro oro e centri massaggi.
«L’intesa ha lo scopo di contrastare il degrado dei centri cittadini e al contempo migliorare lo sviluppo commerciale dei centri urbani, puntando su decoro, tradizione ed eccellenze – commenta Lorenzo Brogi, assessore al commercio del comune della Spezia – cerchiamo con questo atto di valorizzare le produzioni locali e tutelare il patrimonio culturale del territorio e arginare fenomeni di sviluppo irregolare dei quartieri. Inoltre, vengono introdotte semplificazioni per gli esercenti, come ad esempio lo stop all’obbligo di rimozione dei dehors per i bar e ristoranti, autorizzazioni valide per più tempo ed esenzioni per coloro che decidono di abbellire le vie cittadine davanti ai propri esercizi. Infine stop alle discoteche mascherate da circoli culturali, sì all’attività ricreativa sana e all’associazionismo vero».