“I terminalisti stanno mettendo in discussione l’organizzazione del lavoro nel porto di Genova, che in tempi pre-pandemia ha permesso di ottenere risultati record per lo scalo genovese, oltre che tenere l’operatività ad alti livelli con grande senso di responsabilità e sacrificio di tutti lavoratori portuali”.
Lo scrivono in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, venute a conoscenza, prima dagli organi di stampa, poi da una lettera firmata da tutti i terminalisti aderenti a Confindustria, “che gli stessi operatori mettono in discussione molti atti e accordi che in questi anni sono stati frutto anche di percorsi sindacali e di sacrificio da parte di tutti i lavoratori”.
Le scriventi hanno dunque deciso di convocare per martedì 23 febbraio, in tarda mattina, l’attivo unitario dei delegati del porto di Genova per prendere una decisione sulle iniziative più opportune da intraprendere.
Inoltre, le scriventi chiederanno al prefetto di Genova un incontro alla presenza di tutte le istituzioni genovesi affinché intervengano “per impedire che Confindustria rompa la pace sociale. Visto le gravi accuse fatte direttamente all’a.d.s.p. mar Ligure occidentale, al suo presidente nonché ai suoi predecessori, ed indirettamente anche ai membri del vecchio comitato portuale e delle commissioni consultive, le scriventi hanno dato mandato ai propri legali di verificare la possibilità di azioni Legali nei ci fronti degli autori della lettera”.