«I bilanci bancari non hanno ancora risentito in misura significativa della crisi pandemica». Lo ha detto il governatore della Banca d’ Italia Ignazio Visco in audizione alla Commissione di inchiesta sul sistema bancario in merito alle norme europee sul calendar provisioning e sulla classificazione della clientela da parte delle banche.
Visco ha precisato che «L’aumento dei crediti deteriorati (non-performing loans, npl), crediti scaduti, inadempienze probabili e sofferenze è il principale rischio che le banche italiane si trovano oggi a fronteggiare». Però le banche oggi possono fare fronte a questo rischio da una posizione più solida rispetto al passato: «Rispetto al 2007 nel complesso del settore bancario il rapporto tra capitale di migliore qualità e attivi ponderati per il rischio è più che raddoppiato; lo stock degli npl si è ridotto di oltre due terzi rispetto al picco del 2015».
«Il rapporto tra nuovi npl e totale dei prestiti – ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia – è sinora rimasto su valori storicamente molto bassi, attorno all’1%. La crescita dei crediti deteriorati è stata contenuta dalle misure di sostegno alla liquidità di imprese e famiglie (moratorie e garanzie pubbliche sui prestiti), da quelle di sostegno ai redditi delle famiglie e all’attività di impresa, dalla politica monetaria espansiva della Bce. Vi ha contribuito il miglioramento, negli ultimi anni, della condizione finanziaria delle nostre imprese. Sebbene gli npl – scesi, in rapporto al totale dei prestiti, al 5,5 e al 2,7% rispettivamente al lordo e al netto delle rettifiche di valore – siano destinati ad aumentare in conseguenza della crisi pandemica, il tasso di ingresso in default dovrebbe mantenersi ben al di sotto dei picchi raggiunti nei precedenti episodi di recessione della nostra economia».
Per quanto riguarda le misure di sostegno, la task force di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace ha reso noto che le domande di adesione alle moratorie sui prestiti sono oltre 2,7 milioni, per un valore di circa 300 miliardi, e arrivano a quota 136,8 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le pmi. I finanziamenti concessi attraverso Garanzia Italia arrivano a 21,2 miliardi, per un totale di 1.498 operazioni, di cui 1.491 semplificate e 7 ordinarie.