Il piano vaccini è stato aggiornato per la seconda fase, prevedendo l’introduzione di altre fasce di cittadini per la somministrazione con la priorità verso i soggetti più vulnerabili.
Si tratta dell’aggiornamento del piano nazionale vaccinazioni per SarsCov2. La proposta comunque deve passare ancora il vaglio della Conferenza Stato-Regioni.
Sono 6 le categorie che verranno vaccinate prioritariamente nella seconda fase della campagna vaccinale anti-Covid: la prima sarà quella dei soggetti “estremamente vulnerabili” per particolari patologie, indipendentemente dall’età; le persone tra 75 e 79 anni; tra 70 e 74 anni; persone con particolare rischio clinico dai 16 ai 69 anni; persone tra 55 e 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; persone tra 18 e 54 anni senza aumentato rischio clinico.
Alle prime 5 categorie andranno i vaccini a mRna, alla sesta quello AstraZeneca.
I soggetti estremamente vulnerabili sono coloro che hanno patologie valutate come “particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata a Covid-19”. Si tratta di soggetti con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologia renale, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologia oncologica, sindrome di Down, trapianto di organo solido, grave obesità
«La vaccinazione di massa partirà da Pasqua in avanti – spiega Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco – potremmo essere in grado di vaccinare 10 milioni di cittadini e più al mese. Ci aspettiamo che non tardi il vaccino di Johnson&Johnson il cui dossier è in corso di valutazione presso Ema».
Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, indicato sotto i 55 anni mentre altri Paesi hanno posto il limite dei 65, Magrini afferma che «in Italia è prevalso il parere di Aifa per cui a partire dal dossier dell’ Agenzia europea per i medicinali si è visto che i dati di efficacia stimabili erano limitati agli under 55. Nella fascia 55-65 anni i dati erano troppo pochi». Il direttore dell’Aifa sottolinea, comunque, che “AstraZeneca è comunque registrato per tutti” e che “non bisogna essere diffidenti”.
Per Magrini “gli anticorpi monoclonali sono potenzialmente promettenti per una certa tipologia di pazienti ben definita, quindi si è deciso di dare un’apertura all’uso in via eccezionale e temporanea. Non è un via libera, non è un’ approvazione piena”.
Intanto è stato pubblicato il decreto sui monoclonali, la loro distribuzione sarà affidata al commissario straordinario Domenico Arcuri.