Genova è prima, La Spezia ottava, Imperia e Savona più indietro, ma comunque nella fasca media. Questo il risultato del “digital infrastructure index” realizzato da EY.Genova fa parte delle cosiddette metropoli iperconnesse. Un gruppo di città molto avanzate sia nella connettività sia nell’IoT dove sia gli operatori di telecomunicazioni sia le multiutility hanno investito. La Spezia è nella cosiddette Smart land, un gruppo di territori di città medie più avanzati nell’IoT e nella sensoristica rispetto alla connettività fissa e mobile: dove l’attuale ritardo nelle reti FTTH e 5G (rispetto alle città metropolitane) è parzialmente compensato dagli investimenti delle utility locali nell’IoT e nella sensoristica, come se il sistema locale cercasse di sopperire al momentaneo ritardo degli investimenti degli operatori Tlc nazionali.
Incrociando, per ognuna delle 57 province che trainano le filiere produttive, il fatturato totale di queste filiere con il Digital Infrastructure Index, si ottiene una rappresentazione di quanto le infrastrutture digitali sostengano le filiere produttive nei territori ove queste maggiormente producono.
L’analisi è basata su un database di oltre 100 mila aziende localizzate in Italia, con un fatturato annuo minimo, negli ultimi tre anni, pari a 2 milioni di euro.
L’analisi ha confermato per tutte le filiere una concentrazione in un numero limitato di territori. Sono state considerate, per ogni filiera, solo le province
con un fatturato di filiera superiore alla media provinciale della filiera stessa, considerate “rilevanti” e quindi territori che rappresentano il traino della filiera.
In questo caso la provincia di Genova vede solo 5 filiere, mentre le altre addirittura nessuna. Al primo posto le province di Bologna e Milano con tutte e 17 le filiere prese in considerazione.
«Questa classifica – commenta Paolo Piccini, amministratore unico di Liguria Digitale – attesta il grande lavoro che si sta svolgendo in tutta la Liguria in termini di trasformazione digitale, che coinvolge non solo il settore pubblico, ma anche il mondo privato, sia grandi imprese e che realtà innovative più piccole, in una collaborazione davvero straordinaria».
«Ottava su 107 province per infrastrutture digitali – dice il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – un ottimo risultato che premia il grande sforzo delle pubbliche amministrazioni e dei privati in tutta la Provincia della Spezia. Con un punteggio del 65,3, il nostro si conferma un territorio privilegiato per la connettività fissa, connettività mobile e wi-fi e tecnologie IoT. Chiaramente, l’investimento fatto nel Comune della Spezia, che pesa di più in tutta la provincia come incidenza, di open fiber è stato fondamentale per ottenere questo risultato: si trattano infatti di 113 chilometri di fibra ottica per portare il web sempre più velocemente nelle aziende e nelle case degli spezzini. Una vera e propria rivoluzione digitale che è stata quanto mai necessaria nei mesi trascorsi di lockdown, dove lo smartworking e la didattica a distanza sono state protagoniste a causa dell’emergenza coronavirus».
Andrea D’Acunto, Med Telco, Media & Technology Leader di EY dichiara: «È ormai assodato che l’Italia per il rilancio economico debba accelerare sulla digitalizzazione, a partire dagli investimenti sulle infrastrutture digitali, che non si limitano solo a Banda Ultralarga e 5G, ma devono comprendere anche cloud computing, reti IoT e sensoristica. L’accelerazione deve avvenire sulla base dei business needs delle imprese, con una definizione delle priorità che metta in relazione la localizzazione del sistema produttivo italiano con la diffusione delle infrastrutture digitali sul territorio. Parte del supporto economico agli investimenti digitali necessari ai territori, che si trovano oggi in una condizione di gap infrastrutturale, può venire dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, con le opportune differenze: nel caso delle Pmi per la modernizzazione dell’impresa, nel caso delle aziende più grandi per costruire o rafforzare l’ecosistema di filiera».