Antonio Cerchiaro, presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp (tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) di Genova, Imperia e Savona scrive al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, al commissario Francesco Quaglia e al sub commissario Filippo Ansaldi di Alisa chiedendo di vaccinare quanto prima tutti i professionisti sanitari in attività sul territorio.
Per garantire l’avvio della prima fase di vaccinazioni che prevede la distribuzione di 60.142 dosi entro la fine del 2020, Cerchiaro mette in evidenza come correttamente queste siano principalmente rivolte a “personale ospedaliero e territoriale, ospiti e lavoratori delle Rsa, operatori che afferiscono a strutture sanitarie private accreditate con il Sistema sanitario regionale[…], personale delle Pubbliche assistenze che si occupano dei trasporti sanitari, inclusi quelli in emergenza-urgenza, operatori che operano nel complesso ospedaliero del Sistema sanitario ligure”.
Da questa previsione restano esclusi, di fatto, tutti gli operatori sanitari e sociosanitari che operano alle dipendenze del privato puro o come liberi professionisti, che pure rientrano nel novero delle professioni sanitarie, ugualmente esposti al rischio di contagio: basti pensare ai molti professionisti delle aree della riabilitazione, della prevenzione e tecnico sanitaria, che operano come dipendenti di strutture private non convenzionate o in libera professione, impegnati sul territorio e a domicilio.
Quanto sopra, tenuto conto dei contesti in cui operano, delle attività che svolgono, delle prestazioni erogate e, più di tutto, dei destinatari della loro opera, la richiesta dell’Ordine Tsrm e Pstrp è di attivarsi per prevedere quanto prima che tutti gli operatori sanitari e sociosanitari rientrino tra i soggetti da sottoporre prioritariamente a vaccinazione, a prescindere dalla natura del datore di lavoro o dallo stato libero professionale.
Nel frattempo da diverse voci politiche, arriva anche la richiesta di inserire gli odontoiatri, gli igienisti dentali, gli assistenti di studio odontoiatrico e i medici veterinari tra le figure a cui somministrare in via prioritaria la vaccinazione anti Sars-Cov-2, a prescindere dalla natura del datore di lavoro o dallo stato libero professionale.
Tra gli altri lo ha chieso il consigliere regionale Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia-Liguria Popolare, con un ordine del giorno depositato stamane.
«Queste figure professionali risultano a oggi escluse dalla somministrazione in via prioritaria del vaccino – dichiara Muzio – eppure si tratta di persone in prima linea, particolarmente esposte al rischio di infezione. Per questo ritengo necessario garantire loro quanto prima la vaccinazione, naturalmente su base volontaria. Tutto questo a maggiore tutela anche dei soggetti che vengono in contatto con loro. Alcune Regioni si stanno muovendo in questo senso, e vi sono state aperture significative anche da parte di esponenti del governo. Auspico perciò che anche la Liguria adotti quanto prima iniziative in tale direzione».
Anche Eraldo Ciangherotti, che di professione fa il dentista, ma è anche consigliere comunale di Albenga e consigliere provinciale, si è appellato a Toti e al ministro Speranza attraverso un filmato. «Siamo una delle categorie più esposte, ma il governo è sordo. Odontoiatri, igienisti e assistenti alla poltrona rischiano tantissimo, per la natura peculiare della loro professione. A differenza, però, dei colleghi delle varie strutture sanitarie che hanno cominciato la vaccinazione anticovid a loro, per il momento, è stata preclusa».
In diverse occasioni, nelle ultime settimane, il consigliere comunale e provinciale ha espressamente denunciato «una carenza del sistema sanitario nazionale che non prevede ad oggi la vaccinazione in Liguria di nessun odontoiatra».